PER UNA METAFISICA PORTATILE DEL LAVARE I PIATTI A MANI NUDE FUOCOfuochino, Viadana, 2012 [Introduzione di Paolo Albani]
Non molti sanno o
ricordano che Walter Benjamin ha lavorato per anni al disegno di una
macchina fantastica capace d’individuare qualsiasi libro noioso e
faticoso che non entri, neppure miniaturizzato, in una valigetta; una
macchina, di natura portatile, provvista di vari congegni: lenti
speciali, cerchietti di rame, cilindri ovoidali, borchie e fili
metallici, specchi focali, aghi magnetici, viti e giugulari. E che
Tristan Tzara ha scritto una Histoire
portative de la littérature abregé non credendo
alla verosimiglianza della Storia né al carattere
metaforicamente storico di qualsiasi romanzatura, come dice Enrique
Vila-Matas nella sua Historia
abreviada de la literatura portátil, giocando sul titolo
del libro dello stesso Tzara. E ancora che un manoscritto scomparso a
Praga di Louis-Ferdinand Céline s’intitolava - sono in molti a
testimoniarlo - Le vrai nom du
complot portatif dov’era raccontata la cospirazione messa in
atto all’interno di una società segreta chiamata Shandy costituitasi verso la fine
dell’inverno 1924 (il termine shandy
significa «allegro, volubile, svitato» nel dialetto di
alcune zone della contea dello Yorkshire dove visse Laurence Sterne,
l’autore del Tristram Shandy).
Ci appelliamo a questi inconfutabili retroscena perché qui,
nello scritto di Massimo Gatta, si fa riferimento in modo esplicito a
una «metafisica portatile» e non vorremmo che qualcuno
ingenuamente pensasse che si tratta solo di un vezzo
filosofico-letterario.Sull'attività di
FUOCOfuochino lo stesso
Massimo Gatta ha scritto una recensione uscita su Domenica
de Il Sole 24 ore del 12
febbraio 2012 che potete leggere cliccando qui. HOME PAGE TèCHNE RACCONTI POESIA VISIVA |