Massimo
Gatta
FUOCHINO! SI STAMPA PATAFISICA
Se vi capitasse di imbattervi visivamente in un cornoventre o in una cornoventraglia o, ancor meglio,
nella giduglia stellata non
abbiate timore, non siete ancora giunti alle porte di una malinconica e
liquescente demenza senile. Siete solo capitati dalle parti di Re Ubu,
di Alfred Jarry e del magnifico Rabelais, suo maestro, per il quale la
giduglia rappresentava l'apparato digestivo e quello genitale, e
metafora dei corrispondenti appetiti. Ma se osservate meglio, questa
giduglia stellata di colore rosso è soprattutto marchio di
fabbrica di una delle più eclettiche, alternative e paradossali
micro case editrici sorte sull'italico suolo, e la cui sola presenza
è in grado di dissolvere all'istante il più ostinato e
leopardiano cupio dissolvi
oltre che mettere in fuga velleitari e magniloquenti propositi di
Grande e Immortale Letteratura. Ne è artefice, mago e capocomico unico Afro Somenzari (1955), dipintore e scrittore patafisico, magmatica personalità tra le più originali del panorama culturale italiano. Nell'autunno del 2009 fonda a Viadana la «più povera casa editrice del mondo», FUOCO-fuochino, il cui catalogo (oggi circa 46 titoli) è in grado, da solo, di tirare su il morale al più inabissato dei depressi cronici. Viadana è anche sede del MuVi (Musei Viadana), del quale Somenzari è stato per dieci anni coordinatore per le attività culturali. Queste da lui pubblicate sono operine di sole 8 pagine, stampate in fotocopia in numero di 11 esemplari per gli amici («sempre quelli, giusto per vessarli quel tanto che basta»), più 9 per la vendita a prezzi variabili. Non ci sono Collane, «c'è un catalogo, poverissimo ma c'è», come leggiamo. Alcuni titoli sono un capolavoro di ironia, eleganza e understatement, l'esatto contrario del trombonismo bestsellerista che, diciamolo tutto d'un fiato, non ci garba affatto. Da Nespolo a Casiraghy, da Maggiani ad Albani, da Barbolini a Celati fino a Orsenigo e Colagrande, il micro catalogo fuochista ci appare come una piccola meraviglia fluorescente, un fiore raro nato sui binari dei treni come quelli che Ernesto Schick studiò nella stazione ferroviaria di Chiasso, pubblicati di recente in un delizioso libretto Flora ferroviaria (già recensito su queste pagine). Esempi tra i tanti titoli stampati da Somenzari sono un immortale Omaggio a un bottone di Lorenza Amadasi oppure, imperdibile, il Manualetto pratico ad uso di coloro che vogliono imparare a scrivere il meno possibile (consigliato a molti bestselleristi e ad altrettanti aspiranti bestselleristi) di Paolo Albani noto indagatore di folli letterari. Anche Spogliatoio per nudisti dello stesso Somenzari non ci sembra titolo da poco. E che ne pensate di Caviale allo spiedo di Camillo Cuneo? o di Silenzio assenzio di Alex Massigli? (sarebbe di certo piaciuto alla coppia Rimbaud/Verlaine). Infine come non citare Siate gentili coi refusi di Franz Tank, tema ampiamente dibattuto su queste pagine; lo stesso Somenzari è peraltro autore di un Decalogo sui refusi, massimamente utile, e il cui primo articolo è «Siate gentili coi refusi». Ma se dovessi regalare un librino a una cara amica scrittrice, alla quale voglio bene, non avrei di certo dubbi: Contraccettivi letterari di Armando Adolgiso mi sembra ideale. Domenica de Il Sole 24 ore, 12 febbraio 2012, p. 37. Per vedere l'intera pagina 37 della Domenica in pdf cliccate qui. *
* * Per andare o tornare al menu delle mie collaborazioni a FUOCOfuochino cliccate qui.Dopo questa recensione
Massimo Gatta ha scritto un testo per FUOCOfuochino intitolato Per una metafisica portatile del lavare i
piatti a mani nude (2012), con una mia introduzione, il tutto leggibile cliccando qui. HOME PAGE TèCHNE RACCONTI POESIA VISIVA |