Teatro Comunale "Ruggero Ruggeri"
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Illustrissime autorità, religiose, militari e civili,
è davvero con estrema gioia e orgoglioso risentimento
che mi accingo a inaugurare l'Anno Accademico 2007-2008, il primo dell'UnPo
(Università del Po), istituzione associata alla prestigiosa L.U.I.S.A.
(Libera Università Internazionale di Scienze Anomale), il cui obiettivo
programmatico è lo studio delle Scienze anomale, un vasto
campo di ricerca in cui rientrano da un lato gli studi condotti dai cosiddetti
«mattoidi scienziati», dall'altro le scienze partorite dalla
dirompente inventiva di scrittori e artisti. Comprende anche le scienze
o le discipline non riconosciute, marginalizzate e discriminate dalla scienza
ufficiale, quella codificata nei manuali universitari tradizionali, o alternative
a quest’ultima; e poi ancora le scienze dimenticate perché ritenute
erronee, scomparse, abortite; le scienze occulte, magiche, ma anche “potenziali”,
ovvero al confine di altre scienze o che potranno in futuro essere considerate
tali.
Fra i compiti istituzionali che l'Università del Po intende assolvere, oltre alla formazione di giovani menti aperte all'esercizio del dubbio e allo scriteriamento propositivo, c'è quello di raccordarsi e collaborare culturalmente con vari Istituti anomali fra cui mi limiterò a ricordare: l’Istituto Scientifico per il Regresso Umano; l’Agenzia Generale del Suicidio; l’Istituto di Demenza Volontaria; l’Istituto Scandinavo di Vandalismo Comparato; la Società per la Soppressione della Conoscenza Inutile e per la Più Completa Cancellazione del Passato; l'Istituto per la Politica Sessuale; la Facoltà di Scienze Inutili e quella di Irrilevanza Comparata; l'Istituto di Protesi Letteraria; la Società degli Onironauti o Centro per la Materializzazione dei Sogni; l'Istituto di Aeropatatina; la Camera di Scrittura per Inoperosi (dove lavorò Robert Walser); l'Ente per la lotta contro la formica argentina; l'Istituto internazionale di ricerche sui Pazzi letterari; oltre naturalmente al Collegio di 'Patafisica e a vari Istituti patafisici. Diceva il bolognese Orazio Rinaldi, autore cinquecentesco di aforismi numerici, a proposito della figura del Rettore: «Quattro cose dee avere il rettore: esperienza Doti che a me difettano assolutamente, alle quali tuttavia cerco di supplire con un malcelato senso di irrequietudine e di parzialità nel gestire il contingente e l'accessorio, fattori il cui senso mi sfugge, tenute ferme tutte le altre condizioni e posta la mia vita uguale a cento. A questo punto, esauriti i preliminari del caso, al fine di sancire in modo ufficiale l'apertura dell'Anno Accademico dell'Università del Po, entrerò nel merito della mia prolusione soffermandomi brevemente sulla Melotecnica, scienza che studia il peso, la consistenza, il colore e altre particolarità fisiche delle note emesse dalla gola umana, le cui linee essenziali si trovano ne La Melotecnica esposta al popolo (1942) di Tommaso Landolfi. Il peso delle note cambia a secondo della bravura
e della potenza dei cantanti. Si è calcolato, ad esempio, mediante
appositi apparecchi, che “un do di centro del celebre basso Maini
pesasse 14 tonnellate in cifra tonda”. Il peso delle voci tenorili e delle
femminili in generale è in media assai più esiguo, mentre
medio è quello delle note baritonali. In alcuni rari casi tali voci
possono addirittura presentarsi più dure del ferro e costituire
una vera e propria minaccia per gli ascoltatori e per gli stessi artisti,
ragione per cui questi ultimi si preoccupano di emetterle verso l’alto
o al disopra delle teste degli ascoltatori e dei compagni. Durante l’esecuzione
di un’opera di Verdi, un tenore sbadato colpì il baritono che stava
eseguendo con lui un duetto con un si naturale, emesso con tale
precisione e forza timbrica, da uccidere l’infelice. Vi sono cattivi cantanti
che non riescono ad espellere interamente la nota così che questa
rimane “a metà nell’interno del cantante stesso”.
Vi ringrazio per la Vostra attenzione.
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