Paolo Albani
UMILE
PROPOSTA
PER IMPEDIRE CHE I RIFIUTI
DELLA POVERA GENTE SIANO DI PESO A NAPOLI,
E PER RENDERLI UTILI ALLA COMUNITÀ
È un triste
spettacolo per chiunque passeggi nella nostra
grande città quello che offrono le vie: rifiuti ovunque.
Tutti convengono, credo, che questo prodigioso numero di rifiuti
è, nell'attuale miserevole stato di Napoli, un altro gravissimo
malanno, e perciò chiunque scoprisse un metodo onesto, pratico
ed
economico di fare di questi rifiuti oggetti sani e utili della
collettività,
diverrebbe così benemerito dei suoi concittadini che gli si
dovrebbe
erigere una statua come a un salvatore di Napoli.
I rifiuti, secondo la mia proposta, dovrebbero contribuire
all'alimentazione
di molte migliaia di cittadini.
Un Americano che ho conosciuto a Londra mi ha assicurato, da
buon intenditore, che un rifiuto d'un anno è cibo squisitissimo,
nutriente e salutare sia stufato che arrosto, al forno o bollito; e
altrettanto
saporito deve essere - ne sono certo - in fricassea o al ragù.
Perciò umilmente sottopongo all'attenzione pubblica la
seguente proposta: che i rifiuti siano destinati alla riproduzione.
Propongo
inoltre che i rifiuti siano offerti in vendita ai nobili e ai ricchi di
Napoli.
Nella nostra Napoli si potrebbero allestire a tale scopo
macellerie
nei punti più convenienti; sarebbe preferibile, a mio avviso,
comprare
i rifiuti vivi e cucinarli quando sono ancora caldi sotto il coltello,
come facciamo con i maialini da mangiare arrosto.
Un rifiuto sarà sufficiente per due pietanze se si hanno
ospiti a colazione. Condito con un po' di pepe e sale, potrà
essere
servito lesso anche dopo quattro giorni, e conservarsi ottimo,
specialmente
d'inverno.
Credo che i vantaggi di questa proposta siano evidenti, e molti
anche della massima importanza.
Il vantaggio del nuovo piatto arricchirebbe la mensa di tutte
le persone facoltose e dai gusti delicati; e il denaro resterebbe nelle
nostre mani, essendo questa merce interamente prodotta e confezionata
in
casa nostra.
Non riesco a immaginare serie obiezioni alla mia proposta.
Ho per tanti anni e fino alla nausea suggerito idee vane, futili,
chimeriche, e disperavo ormai di rinunciare nel mio intento, ma per
fortuna
mi è venuta in mente questa idea che, sebbene nuova sotto ogni
aspetto,
è concreta e positiva, comporta poco disturbo e nessuna spesa,
è
assolutamente realizzabile.
Dichiaro, in tutta sincerità, che nessun interesse
personale
mi spinge a promuovere un'iniziativa tanto necessaria, non avendo di
mira
che il bene di Napoli. Non ho rifiuti dai quali ricavare un solo
quattrino.
Nota esplicativa
Il testo è un puzzle
di frasi ricavato da un opuscolo scritto
da Jonathan Swift nel 1729, intitolato «Umile proposta per
impedire
che i bambini della povera gente siano di peso ai genitori o alla
nazione,
e per renderli utili alla comunità» (in Scritti
satirici
e polemici, a cura di Herbert Davis, trad. it. di Antonio Meo e
Alberto
Rossatti, Einaudi, Torino, 1988, pp. 295-308).
Le frasi sono state costruite tralasciando ad hoc una serie di
parole, senza tuttavia spostarne una sola fra quelle utilizzate dalla
loro
posizione originale, e rispettando la punteggiatura e i capoversi dello
scritto di riferimento.
Come ne I fondamenti della letteratura secondo David Hilbert
di Raymond Queneau, ci siamo limitati a sostituire nel testo di Swift
opportunamente
ridotto la parola «bambino-i, fanciullo-i» con la parola
«rifiuto-i»,
«Nazione, Regno, Dublino, paese» con «Napoli» e
«membri» con «oggetti».
Fonte: Raffaele Aragona, a
cura di, Napoli potenziale. Testi e glosse, Edizioni Dante
&
Descartes, Napoli, 2007, pp. 27-28 e p. 85.
Il libro,
edito in occasione del convegno Napoli
potenziale svoltosi a Napoli dal 22 al 24 novembre 2007,
contiene contributi di Elena Addomine, Anonimo, Raffaele Aragona,
Nicola Aurilio, Marcel Bénabou, Alessandra Berardi, Anna Busetto
Vicari, Ermanno Cavazzoni, Brunella Eruli, Paul Fournel, Danubio
Gonçalves,
Jacques Jouet, Sal Kierkia, Hervé Le Tellier, Ian Monk,
Jean-Bernand
Pouy, Jacques Roubaud, Edoardo Sanguineti, Màrius Serra,
Giuseppe
Varaldo, Anna Voig, Giorgio Weiss.
* * *
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