Maria Sebregondi
ISTITUTO DI PROTESI LETTERARIA.
LE PAROLE IN LIBERTÀ
RISCRIVONO
L’ENCICLOPEDIA DEL POSSIBILE
Se tutta la letteratura è uno straordinario correre dentro la
suggestione delle parole, ci sono dei luoghi in cui il potere seduttivo
della verbalità, completamente sganciato dall'aspetto semantico,
diventa l'unico riferimento. Sono percorsi laterali, zone interstiziali
dai confini incerti, in cui vagano curiosità, bizzarrie, invenzioni,
sperimentazioni lessicali, giochi enigmistici, bisticci e calembours.
La fisicità delle parole irrompe sulla scena diventando l'elemento
essenziale con cui si entra in rapporto, un rapporto ludico, goloso, fondamentalmente
erotico. Forse per questo è spesso motivo di sospetto, suscitatore
di un misto di invidia e condanna, particolarmente là dove un tristo
spirito controriformistico ha conculcato l'immaginazione e il riso.
Mentre si annuncia un'ampia antologia curata da Gaio Fratini (che dell'avventura
della rivista Il Caffè è stato protagonista tenace)
per l'editore Lubrina, nonché un indice ragionato della rivista,
un primo assaggio viene dalla nuova collana di «Scritture per gioco»
dell'editrice fiorentina Ponte alle Grazie che esordisce con una raccolta
degli scritti dell'Istituto di Protesi Letteraria. Enigmaticamente intitolata
Le
Cerniere del Colonnello, ne sono divertenti e divertiti autori Guido
Ceronetti, Giampaolo Dossena, Cesare Landrini, Cesare Milanese, Gianni
Nicoletti e SaverioVollaro.
Mentre l'attenta e doviziosa introduzione di Paolo Albani, curatore
dell'antologia, c'informa degli intrecci con altre Istituzioni giocose
come la delfiniana Accademia degli Informi (cancelliere Fratini) e l'istituto
romano di Alti Studi Patafisici (reggenti Vicari e Sinisgalli) riceviamo
preziose quanto amene delucidazioni sull'Istituto di Protesi Letteraria,
nato nel 1973 su licenza del gruppo francese dell'Oulipo (Ouvroir de Littérature
Potentielle), tra i cui obiettivi c'è quello di promuovere un'azione
che, attraverso gli stimoli della genetica combinatoria «smuova -
come dice l'oulipista Calvino - l'enciclopedia del possibile».
Da dieci anni l'Istituto di Protesi Letteraria si è dissolto,
immergendosi in acque profonde, ma gli oulipisti italiani - che, come foche,
si scavano tunnel nel pack - hanno già aperto nuove prese d'aria
affioranti in superficie: nel mese di novembre si è festeggiato
il primo compleanno dell'Oplepo (Opificio di Letteratura Potenziale); è
uscito il quarto numero di Tèchne, rivista con periodicità
geologica, il che garantisce però la presenza di alcuni fossili
preziosi (p. es. un inedito di Ripellino sui dadaisti cecoslovacchi); sono
in preparazione, sempre presso Ponte alle Grazie, i Bisticci Classici
di Vincenzo Trambusti, a cura di P. Panizza. «In the beginning was
the pun»; diceva Murphy-Beckett, in principio era il gioco di parole...
Da L’Indipendente, sabato 21 dicembre 1991, p. 10.
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