Paolo
Albani
LA SCUOLA DI KARLSTADT
A Karlstadt, città
industriosa della Svezia sudoccidentale,
esiste una scuola per biografi attiva ormai da alcuni anni. È
una
scuola dove s'insegnano le tecniche più sofisticate per
diventare
un bravo biografo, mestiere difficilissimo, per altro.
La scuola di Karlstadt è suddivisa in varie sezioni, una
per ogni tipologia di biografo. C'è una sezione per diventare
Biografo
di Scrittori; una per Biografo di Uomini politici; e poi Biografo di
grandi
Attori; Biografo di Scienziati insigni; Biografo di Sportivi
impareggiabili;
Biografo di Cantanti lirici e leggeri; Biografo di Criminali famosi;
Biografo
di Personalità religiose eccellenti, compresi i Papi; Biografo
di
Falsari e Truffatori celebri; eccetera.
Una buona percentuale (circa il 76%) degli iscritti alla scuola
di Karlstadt frequenta il corso per «Biografo di
Scrittori»,
questo perché gli scrittori, da un lato, sono particolarmente
sensibili
all'idea di lasciare una traccia indelebile del loro passaggio su
questo
mondo, dall'altro, conducendo spesso un'esistenza sedentaria e poco
interessante,
si prestano a una facile osservazione e la loro vita, più di
altre
categorie sociali, è riassumibile in poche righe, con grande
sollievo
degli studenti che in genere, per indole, propendono a ridurre al
minimo
il carico di studio.
La Scuola per biografi di Karlstad,
capoluogo della contea di Värmland in Svezia.
Per avvicinare uno scrittore e entrare nelle sue grazie -
insegnano
alla scuola di Karlstadt - è necessario fargli capire con
discrezione,
senza enfasi, che voi siete un estimatore dei suoi libri, che i suoi
libri
sono importanti, fondamentali nel panorama letterario contemporaneo, e
che voi li conoscete bene tutti, nessuno escluso, anche quelli scritti
quando lui, lo scrittore, era giovane e che magari ora ha rinnegato, e
sui quali perciò converrà sorvolare, perché gli
scrittori
sono suscettibili e non amano che si parli dei libri
disconosciuti.
A un certo punto della conversazione, per far colpo su uno
scrittore,
occorre recitargli a memoria alcuni brani presi qua e là dai
suoi
libri, anche dai meno riusciti. Di fronte alle citazioni che lo
riguardano,
di solito lo scrittore si allargherà in un sorrisetto
compiaciuto
e vi domanderà: «Ma voi cosa fate nella vita?». Al
che
risponderete prontamente: «Il biografo». A questo punto il
gioco è fatto, lo scrittore sarà ben felice di rivedervi
di nuovo.
Il bravo biografo deve seguire ogni pista, senza tralasciare
il minimo indizio utile a illuminare la vita e le opere dello scrittore
di cui tenacemente vuol diventare il biografo ufficiale.
«Se l'uomo è ciò che mangia», come
sosteneva Feuerbach, allora il biografo scrupoloso dovrà
effettuare
con estrema accortezza un'ispezione giornaliera, almeno per tre,
quattro
mesi di fila, dentro il cassonetto dell'immondizia posto vicino alla
casa
dello scrittore per scoprirne le abitudini alimentari.
Dal materiale contenuto nel cassonetto si otterranno altre preziose
informazioni - fanno osservare alla scuola di Karlstadt. Ad esempio dai
quotidiani che lo scrittore legge si potrà dedurre il suo
orientamento
politico, mentre una spia della sua indole taccagna o scialacquatrice
si
ricaverà dai conti del ristorante e del supermercato; dal tipo
di
lamette da barba si risalirà facilmente al suo grado di
villosità,
fattore da non prendere troppo sottogamba poiché in genere uno
scrittore
glabro possiede doti letterarie diverse da uno irsuto; infine avremo un
quadro abbastanza preciso del suo stato di salute dai farmaci che lo
scrittore
prende: nel caso di sonniferi il biografo si preoccuperà di
annotare
se si tratta di Tavor, Xanax, Valium, Ansiolin, En, Frontal, Lexotan,
Prazene,
Control, Lorans, Dalmadorm, Felison, Halcion, Minias, Roipnol, Nottem,
Stilnox, Buspar, oppure di prodotti naturali come la Valeriana o il
Sedatol.
Se si è fortunati, si potrà trovare nel cassonetto
il frammento di una pagina di romanzo cestinata, o l'appunto per
un'idea
da sviluppare, ma poi lasciata lì. Ci sono biografi che hanno
basato
la loro fortuna sul «non realizzato», ovvero su ciò
che uno scrittore non ha mai scritto; altri che invece hanno perso il
loro
tempo dietro a scrittori perennemente in crisi, non realizzati; altri
ancora
che, fiutando le aspettative del mercato, hanno scelto di puntare sui
non-scrittori
che sono quelli che alla lunga più facilmente si realizzano e
hanno
successo.
Il bravo biografo - secondo i criteri della scuola di Karlstadt
- deve avere il naso fine, le orecchie ben sviluppate, tenute sempre
dritte
come antenne, e una buona dose di pazienza da spendere durante
l'anticamera
che lo scrittore gli farà patire abitualmente.
Una delle patologie più diffuse cui va incontro il
biografo
professionale - avvertono alla scuola di Karlstadt - è la
cosiddetta
«sindrome dell'identificazione». In Svezia le case di cura
per malattie mentali sono piene di biografi di una certa età che
credono di essere Strindberge e riscrivono di continuo La signorina Giulia. Ci sono biografi di scrittori alcolizzati
che sono morti - loro, i biografi - di cirrosi epatica, altri che hanno
frequentato per anni, da biografi militanti, scrittori obesi e che alla
fine, senza nemmeno accorgersene, sono arrivati a pesare più di
150 chili.
gennaio 2008
Pubblicato su il Caffè
illustrato, 39, novembre/dicembre 2007, pp. 8-9 con il titolo
"La
scuola per biografi è malata".
Per andare al sommario de il Caffè illustrato cliccate
qui.
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