BELLO E FELICE REFUSO, IMPAGINI NUOVI MONDI In una nota al commento di Fuoco pallido (1962), poema in distici eroici, per l’esattezza la nota 803 intitolata un refuso, Vladimir Nabokov racconta questo episodio: «Il resoconto di un giornale sull’incoronazione di uno zar russo conteneva, in luogo di korona (corona), il refuso vorona (cornacchia), e quando il giorno dopo lo si “corresse” con tante scuse, la parola venne nuovamente stampata con un errore di stampa come korova (cornuta)». Siamo in piena tempesta di umorismo involontario, come lo siamo anche navigando nella rubrichetta «Rebusi» (rebus dei refusi) che per anni d’Avec (pseudonimo derivante da Jean Charles d’Avec Sommeils, dietro il quale, francesizzato, si nasconde il poeta e architetto Giancarlo Consonni) ha tenuto su «L’Unità». Rovistando fra i refusi sparsi qua e là, d’Avec ha messo in luce le potenzialità insospettate dei refusi stessi, per cui la beontologia diventa la deontologia dell’ubriacone, la divulvativa la stampa osé o il grullatore l’elettrodomestico che rincitrullisce. Semplicemente magnifico il manuale di riciclaggio dei refusi di d’Avec Il corruttore di bozze (La Vita Felice 2000). Che i refusi siano non solo portatori di significato, ma anche belli, lo pensa pure Gianni Rodari ne Il libro degli errori (1963), dove gli errori di stampa sono definiti necessari, utili come il pane. Sull’errore Rodari ritorna nella Grammatica della fantasia (1973), testo canonico sul versante della ri-creazione gioiosa, dedicando un capitolo a «L’errore creativo» in cui, fra le altre cose, nota come dall’errore ortografico possono nascere storie comiche e istruttive; ridere degli errori, anche quelli involontari, scrive Rodari, è già un modo di distaccarsene. Sono belli i refusi perché ci fanno sorridere, fantasticare. Per l’anniversario della nascita della regina d’Italia, Achille Campanile nel Trattato delle barzellette (1961) segnala un importante articolo di fondo che si conclude così: «Perché in tutti gli italiani è vivo il culto della regina» dove la parola «culto» figura (volutamente?) priva di una consonante che vi lascio immaginare. Sono belli e felici i refusi. Non a caso una voce della sua personale Nuova enciclopedia (1977), cui lavorò negli anni Quaranta, Alberto Savinio la riserva al «Refuso (felice)». In questa voce racconta di aver letto in una pagina della duchessa di Dino, nipote di Talleyrand, un brano in cui si esalta la verità, bene primario, sconosciuto alle anime che non sono «fortement trompées» (fortemente ingannate). L’affermazione meraviglia Savinio che ne resta tuttavia affascinato: dunque, l’animo per conoscere la verità deve essere «fortemente ingannato», la duchessa sostiene l’idea pessimista, ma fertile e suadentissima, che «la verità nasce dall’inganno». Lo stupore si prolunga fin quando Savinio non si rende conto che c’è un refuso, la frase in realtà è «fortement trempées» (saldamente temprati). Il piccolo castello di pensieri inaspettati crolla, la pagina della duchessa non è più fonte di una nuova interpretazione della verità, rientra nella grigia regione delle verità ovvie, pari all’affermazione, aggiunge Savinio rinvenutosi dall’inganno, che «per fare una frittata occorrono le uova». ![]() Alberto Savinio (1891-1952) Questi brevi scritti, e altri ancora, di Savinio sul tema dell’errore tipografico, deformazione linguistica amata dal pittore-scrittore ateniese perché solletica l’immaginazione, sono ora raccolti dal bravo pata-studioso Antonio Castronuovo, che firma la prefazione, Sagacità del refuso, in uno sfizioso e gradevole libretto per i tipi di Elliot. C’è anche Il refuso si vendicò sulla tomba del pedante, una nota sul barone Jacques de Fersen, che si ammalava per una virgola sbagliata. Morì di una morte misteriosa. Sulla sua tomba lo scalpellino scrisse: «Jaques». E ben gli sta. Giorni fa ho letto su un quotidiano questa notizia: una mamma sbugiarda il figlio quattordicenne che ha chiesto a ChatGPT di scrivere un tema sul secondo capitolo de I promessi sposi di Manzoni inserendovi gli errori che farebbe un quattordicenne. Vedete? È proprio vero che l’errore stimola l’immaginazione. Alberto Savinio Refusi. Scritti sugli errori tipografici A cura di Antonio Castronuovo Elliot, pagg. 64, € 8
«Domenica - Il Sole 24 Ore», N. 81, 23 marzo 2025, p. XI. Per la versione in pdf di questa recensione cliccate qui. ![]() Per andare o ritornare al menu delle mie collaborazioni alla «Domenica de Il Sole 24 Ore» cliccate qui. HOME PAGE TèCHNE RACCONTI POESIA VISIVA |