RITRATTI Ph. Siliano Simoncini Galleria Il Gabbiano Arte Contemporanea via Nino Ricciardi 15 - La Spezia orario martedì-sabato 17.00-20.00 4 maggio - 6 giugno 2013 Inaugurazione con performance degli artisti sabato 4 maggio 2013 ore 18.00 Per vedere il Catalogo digitale (ISSUU) della mostra cliccate qui. _______________________________________ COMUNICATO STAMPA Il ritratto
non è solo la rappresentazione eseguita con diverse tecniche
(penna, olio, fotografia, scultura) di una persona secondo le sue reali
fattezze (a mezzo busto, a figura intera, di profilo, di spalle, ecc.).
Fin dall’esperienza delle avanguardie storiche il ritratto è
diventato sempre più anti-naturalistico cercando di esprimere i
risvolti psicologici e le caratteristiche originali e non di rado
misteriche del personaggio raffigurato attraverso suggestioni
geometriche e coloristiche insolite e innovative (si pensi ai ritratti
di Picasso).
Di ritratti è costellata anche la letteratura. Ne ricordiamo solo alcuni come Il ritratto di Gogol’, Ritratto dell’artista da giovane di Joyce, Ritratto dell’autore da cucciolo di Dylan Thomas, Ritratto di famiglia di Isherwood, Ritratto d’ignoto della Sarraute, Ritratto di signora di Henry James, senza dimenticare il famoso Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Volendo stabilire una contiguità ideale tra generi diversi (letteratura e arti figurative), più vicino allo spirito della mostra RITRATTI di Paolo Albani e Dario Longo, che inaugura il 4 maggio 2013 alla Galleria Il Gabbiano di La Spezia, è il titolo della ricerca di Jean Starobinski Ritratto dell’artista da saltimbanco. Come nel saggio di Starobinski viene messa in risalto la sfida che il corpo del clown-acrobata lancia alla pesantezza, così Albani e Longo sul filo teso del gioco e della sperimentazione, che non hanno mai una rete di protezione a proteggerli da eventuali capitomboli estetici, ripensano lo spazio della ritrattistica con un segno in bilico fra il grottesco e l’onirico, il nonsense e l’humour ricreativo. UNA NOTA CRITICA Ada
De Pirro Cari visitatori, entrate nella galleria di ritratti di Paolo
Albani e Dario Longo con occhi liberi e animo creativo! Se il ritratto, dalla sua nascita come
genere, è stato lo specchio in cui si è riflesso lo sguardo dell’artista
attraverso le forme di un soggetto umano - in genere personaggio conosciuto e
degno di essere ricordato per qualche motivo, ma anche privato ma sempre degno
di essere immortalato -, oggi scopriamo che il soggetto in questione può tranquillamente
essere una cosa, cioè il ritratto può essere fatto a un oggetto di varia
provenienza e di altrettanto vario uso. Utilizzando lo stesso oggetto (o cosa)
nella doppia funzione di soggetto-oggetto. Se poi l’oggetto, solo o in compagnia,
ha anche una forma antropomorfa (con occhi naso bocca, per intenderci) questo
non vuol dire fare un ironico ritratto di qualche essere umano come poteva fare
Arp o Picasso o Klee, ma che semplicemente a quell’oggetto è capitato di
prendere le seppur vaghe sembianze di un personaggio immaginario. Anche quando
si tratta di mettere in evidenza peculiari caratteristiche umane come in Sguardo profondo o in Espressione, di Longo, queste sono date
da oggetti organici o assemblaggi di materiali che non descrivono altro che la
loro curiosa fisiognomica. E se in Omino di ferro vediamo addirittura un riferimento al busto scolpito,
che tanto successo iniziò ad avere a partire dal Rinascimento, non dobbiamo
dimenticarci che il soggetto non è ancora una volta un essere umano per quanto
buffo esso sia, ma le forme ferrose di cui è composta l’opera. Non altro. Tra gli oggetti degni di essere
ritratti troviamo anche materiale tipografico come nella Foto di famiglia di un punto di Albani, dove le belle forme della
punteggiatura sono state immortalate a futura memoria di eredi distratti.
Quando i riferimenti sono letterari, allora il campo si allarga agli oggetti di
uso quotidiano che ricordano, in un gioco di analogie, ad esempio la celata del
Cavaliere inesistente, un omaggio a Calvino e alle sue raffinate combinatorie. Al culmine della sua pratica
ritrattistica, lo stesso Albani compone anche un’Autoritrattazione, la parodia dell’autoritratto dell’artista
sorpreso in diverse situazioni ma che a noi non sono date da vedere semplicemente
per il fatto che le fotografie sono presentate dal retro e che dunque possiamo
solo immaginarle, fino a verificarne la scomparsa, e registrandone infine solo l’assenza. Possiamo però tirare un sospiro di
sollievo guardando La parte sana della
società, dove vediamo finalmente l’artista che si autoritrae accanto a dei
figuranti vestiti da garibaldini. Questa sembra essere
un’altra storia ma è invece una delle possibili conseguenze di un gioco di
rimandi che finisce per tornare a riflettere lo sguardo che l’artista ha del
proprio oggetto, in questo caso se stesso, in un contesto decisamente spaesato.
Lo sguardo sul mondo è ironico e divertito,
non senza una punta di malizia per la consapevolezza di chiedere allo
spettatore forse un po’ recalcitrante (in questo caso al visitatore di questa
bizzarra galleria di ritratti) di entrare a sua volta nel gioco con occhi
liberi e animo creativo. Le mie opere in mostra: AUTORITRATTAZIONE, 1987-1996 portafotografie bianchi con foto rigirate e didascalie, cm 30x100 FOTO DI FAMIGLIA DI UN PUNTO, 2013 sei ovali di tela con segni di punteggiatura e panno nero su tavoletta di legno, cm 60x90 PROFILI, 2013 due tele con foto a colori su tavoletta di legno, cm 60x90 Collezione privata LA MASCHERA DEL CAVALIERE
INESISTENTE, 2007 scolapasta metallico e graffe su tavoletta su basamento in plexiglass, cm 100x35x14___________________________________________________ LA PARTE SANA DELLA SOCIETÀ, 2013 elaborazione su foto a colori di Simonetta Cianca, cm 60x90
HOME PAGE TèCHNE RACCONTI POESIA VISIVA |