Paolo Albani
SU ALCUNI
ISTITUTI
ANOMALI E BIZZARRI
1. Visitando le pagine di
alcuni repertori canonici dei cosiddetti
«folli letterari» - mi riferisco in particolare a quelli di
Raymond Queneau (Les enfants du limon, Gallimard 1938, e Aux
confins des ténèbres. Les fous littéraires,
Gallimard
2002) e di André Blavier (Les fous littéraires,
Éditions
des Cendres 2000) - accade non di raro di scoprire che fra le
iniziative
prese da questi personaggi fautori di teorie strampalate, deliranti
c’è
la fondazione di istituti anomali, cioè di organizzazioni
bizzarre
e insolite, che bene si addicono alla natura eccentrica dei loro
ideatori.
Fra questi istituti anomali ci sono in primo luogo numerosi
partiti
e associazioni politiche, come il Parti Humain (Partito Umano)
fondato
dal commerciante in pensione Adolphe Bertron (1803-1886),
autodefinitosi «le candidat humain social philosophique
humanitaire
(il candidato umano sociale filosofico umanitario)», che intende
farsi eleggere presidente della repubblica assicurando di essere
«atto
e capace, per sua somma esperienza, di far rapidamente del
genere
umano una sola nazione e del globo terrestre un’unica patria».
Rivolgendosi
all’elettorato Bertron dice di non riconoscere che un solo Dio: la
Donna,
«il solo vero e naturale creatore del genere umano». Per il
trionfo del suo programma è necessario
«démonarchiser
l’univers, démaîtriser le globe terrestre,
dépatroniser
le monde entier (demonarchizzare l’universo, decomandizzare il globo
terrestre,
depadronizzare il mondo intero)», e inoltre istituire una lingua
universale e umana e soprattutto «la gratuité de toutes
choses
(la gratuità di tutte le cose)» in modo che ognuno abbia
«son
budget gratuit, assuré d’une année d’avance, de la
naissance
à la mort (il suo bilancio gratuito, assicurato con un anno di
anticipo,
dalla nascita alla morte)».
Anche il ben noto (fra i conoscitori del mondo dei «folli
letterari») avvocato Paulin Gagne (1808-1876), autore del
progetto
della Filantropofagia che propugna, al fine di risolvere in
modo
definitivo il problema sociale, il sacrificio volontario di uomini e
donne
che si danno fraternamente e religiosamente in nutrimento alle vittime
della fame, si presenta alle elezioni come candidato del movimento
chiamato
L’Unitéisme
sauveur (L’Uniteismo salvatore) della Francia e del Mondo.
Alcuni seguaci della corrente mistica del sansimonismo facente
capo a Barthélemy-Prosper Enfantin, partirono per l’Oriente alla
ricerca della Donna-Messia. Fra questi Émile Barraullt (lo si
trova
citato ne Les enfants du limon), fondatore dell’Association des
Compagnons
de la Femme (Associazione dei Compagni della Donna) che, avendo avuto
una
rivelazione: «So dove si trova la Madre! In Oriente!», alla
fine del marzo 1833 lasciò Lione per Marsiglia dove si
imbarcherà
per Costantinopoli.
Nelle elezioni legislative del 1871 pone la sua candidatura il
reverendo Joseph-Jacques-Xavier Cotton (1826-?), «eminente
pensatore,
poeta, pittore, prete, il primo Definitore e Volgarizzatore ufficiale
dell’idea
primordiale del verbo fatto carne», ospite di vari manicomi da
cui
più volte riesce a evadere. La lista di Cotton, che presenta
cinque
candidati, fra cui Victor Hugo e Giuseppe Garibaldi, ottiene 35 voti
nel
dipartimento di Vaucluse. Fra i desideri di Cotton c’è la
costituzione
dell’Institut des Frères éclusiers (Istituto dei
Fratelli
delle Chiuse) per diffondere l’«Idea primordiale del
cristianesimo».
Si potrebbero citare ancora altri esempi di partiti o movimenti
anomali progettati da «folli letterari», come il Parti
de
la Démocratie mondiale (Partito della Democrazia mondiale)
di
Achille Fournier, l’Union rationnelle des Français
(Unione
razionale dei Francesi) di Raymond Depriester o ancora l’Union
universaliste
(Unione universalista) fondata nel 1933 da Alfredo Cavalli, senza per
altro
dimenticare che ne Les enfants du limon si parla della N.S.C.
(Nazione Senza Classi), «una specie di partito politico»,
dice
Queneau, che si batte per istituire in Francia una vera democrazia
sbarazzandosi
dei comunisti, dei socialisti, dei radicali-socialisti, della finanza
internazionale,
della massoneria e dei conservatori ottusi. Per la N.S.C. il
rinnovamento
della Francia passa attraverso la soppressione simultanea di tutte le
classi
e non tramite la supremazia di una sulle altre (proletariato per
taluni,
borghesia per altri).
2. Quelli ideati dai «folli
letterari» rappresentano solo
una minima parte degli istituti anomali (accademie, agenzie, centri,
club,
facoltà, fondazioni, istituti, scuole, ecc.) rintracciabili nel
mondo, animati da finalità e programmi assurdi, stravaganti e
spesso
ridicoli, che in estrema sintesi potremmo dividere per comodità
in tre categorie, e cioè gli istituti anomali: a) inventati,
frutto della fantasia di scrittori; b) quelli reali, davvero
operanti
nel passato o che tuttora sono in funzione; e infine c) i similveri,
nati più che altro con intenti provocatori o apertamente
umoristici,
ma che comunque non disdegnano di misurarsi con gli umori e i travagli
del mondo reale (mi sono occupato dell’argomento nel Dizionario
degli
istituti anomali nel mondo, Quodlibet 2009).
A quest’ultima categoria appartengono quei partiti - tanto per restare
in uno dei territori frequentati dai «folli letterari» -
venuti
alla luce per iniziativa di alcuni scrittori.
Nella primavera del 1911 a Praga un gruppo di intellettuali fra cui
lo scrittore ceco Jaroslav Hašek, cantore delle avventure de Il
buon
soldato Švejk, fonda il Partito del progresso moderato nei
limiti
della legge, il cui programma prevede oltre al perseguimento di un
moderato progresso, una maggiore severità verso il popolo dei
poveri,
la statalizzazione dei sacrestani e dei portieri, la lotta ai creditori
morosi laici, l’assegnazione delle banche agli ecclesiastici. La sede
del
partito è un’osteria di Vinohrady, quartiere di Praga,
frequentata
spesso da un giovane sconosciuto di nome Franz Kafka. Nelle elezioni
per
il rinnovo del parlamento imperialregio, Hašek, capo e unico candidato
del partito, ottiene 38 voti a testimonianza della «poderosa
crescita
del partito», dovuta in gran parte all’adesione degli avventori
dei
caffè e delle osterie praghesi.
Qualche anno più tardi, nel 1951, lo scrittore
«irregolare»
Antonio Delfini redige a Viareggio il Manifesto per un partito
conservatore
e comunista in Italia. I punti programmatici del partito delfiniano
prevedono fra l’altro la scomparsa di trust e monopoli, la gestione
collettiva
delle industrie, il ripristino dello Statuto Albertino (anche se con
opportuni
riadattamenti), una nuova legge elettorale e una nuova forma di
rappresentanza
politica. Proposte semplici, afferma Delfini, ma il cui effettuarsi
«modificherà
più di ogni pseudo socialismo della cattedra o della piazza, la
politica e la morale in Italia».
Un altro esempio di istituto anomalo similvero è la Fondazione
Joseph Crabtree, costituita a Londra il 17 febbraio 1954 presso
l’University
College London, e ancora oggi attiva. Il suo scopo è studiare le
poliedriche attività del poeta e uomo d’ingegno Joseph Crabtree
(1754-1854), i cui interessi spaziano in ogni campo dello scibile. Fra
le altre cose Crabtree è considerato un precursore
dell’omeopatia,
un appassionato di frenologia, un diffusore del mesmerismo, ovvero
dell’uso
del magnetismo animale, in Inghilterra; inoltre viene ricordato per uno
studio sulla longevità delle donne bulgare, da lui imputata
all’azione
di una varietà particolare di latte fermentato. Una delle
qualità
più caratteristiche di Joseph Crabtree è di essere un
personaggio
inesistente.
3. Nella categoria degli
istituti anomali reali troviamo un certo
numero di fondazioni che, a differenza di quella scherzosa dedicata
alla
vita immaginaria di Joseph Crabtree, svolgono (o l’hanno fatto in tempi
lontani) ricerche non proprio conformi ai metodi della scienza
dominante.
È il caso della Fondazione di Medicina Elettronica,
creata
nel 1922 a San Francisco (California, Usa) dal dottor Albert Abrams
(1863-1924),
sostenitore di un metodo di diagnosi basato su una rapida percussione
(tapping)
della colonna vertebrale, attraverso la quale egli sosteneva di
riuscire
a indicare lo stato di salute del paziente. Sulla base di questa teoria
Abrams inventò svariate macchine fra cui un
«dinamizzatore»,
una scatola contenente un ammasso disordinato di fili, uno dei quali
collegato
a una sorgente di elettricità e un altro posto sulla fronte di
una
persona sana. Dal paziente era prelevata una goccia di sangue che,
poggiata
su una carta filtro, veniva poi inserita nella scatola. Abrams
tamburellava
quindi l'addome della persona sana, nuda fino al petto e sempre, per
ragioni
mai ben spiegate, rivolta verso ovest. Ascoltando i suoni, il medico
era
in grado di diagnosticare le malattie del paziente fornitore del
campione
di sangue e in più la parte esatta del corpo nella quale la
malattia
era localizzata e la sua eventuale gravità. In seguito
scoprì
di riuscire a determinare anche l'età del paziente, il sesso e
se
appartenesse o meno a uno dei sei gruppi religiosi, cattolici,
protestanti,
ebrei, avventisti del settimo giorno, metodisti e teosofi. Quando
infine
capì di poter diagnosticare le malattie anche da un semplice
campione
di calligrafia, iniziò a fare esperimenti con le firme di
persone
non più viventi, come Samuel Johnson, Edgar Allan Poe e Oscar
Wilde,
scoprendo che avevano sofferto di sifilide. Abrams lasciò un
patrimonio
di due milioni di dollari accumulato principalmente con l'affitto delle
sue macchine; agli acquirenti (osteopati, chiropratici, naturopati,
ecc.)
faceva giurare che non avrebbero mai guardato all'interno della scatola
sigillata. Poco tempo dopo la morte di Abrams un comitato di scienziati
aprì una delle scatole e vide che conteneva una serie di oggetti
elettronici collegati insieme da fili, senza capo né coda.
La Fondazione per la Ricerca sulla Gravità, nata
nel 1948 a New Boston (Usa) per volontà dell’operatore di borsa
Roger Babson (1875-1967), aveva il fine di scoprire una sostanza
(gravity
screen) capace di isolare e annullare la forza di gravità. In un
saggio sul tema «Gravità e ventilazione» Babson
esaltò
la sana consuetudine di lasciare aperte tutte le finestre, sia d’estate
che d’inverno, sotto qualunque clima. In certi giorni nel suo ufficio
faceva
così freddo che la sua segretaria, avvolta in coperte, era
costretta
a servirsi di due martelletti di gomma per battere a macchina, mentre
Babson
lavorava usando un cappotto riscaldato a batteria. Convinto che per far
defluire l’aria cattiva convenisse dare ai pavimenti delle stanze una
leggera
pendenza, in modo che la forza di gravità si portasse via l’aria
stantia attraverso dei forellini aperti nei muri, Babson fece costruire
una casa i cui pavimenti avevano una pendenza del sette per
cento.
A Babson si deve l’invenzione del «Priscolene», un farmaco
contro la gravità messo a punto per aiutare la circolazione del
sangue.
4. Molto ampio è
infine il campionario degli istituti anomali
inventati dagli scrittori.
Nella finzione letteraria s’incontrano strani enti, come l’Agenzia
Generale del Suicidio, fondata a Parigi da Jacques Rigaut (morto
suicida),
un’impresa riconosciuta di pubblica utilità che può
procurare
ai suoi clienti una morte sicura e immediata, sulla base di un preciso
tariffario: ai poveri è consigliato il suicidio per impiccagione
dato che il prezzo della corda è basso.
Di un Club dei Suicidi ha parlato anche Robert Louis
Stevenson.
La specifica funzione dell’Agenzia Preoccupazioni e Affini,
descritta da Achille Campanile, è preoccuparsi per gli affari e
le disgrazie degli altri. Come in certi paesi esiste il mestiere delle
lamentatrici, pagate per piangere e disperarsi su un lutto altrui,
così
esiste il mestiere di impensierirsi per le faccende e le sventure degli
altri. Chi ha una preoccupazione e non vuole sopportarne il peso,
pagando
una quota che varia a seconda della gravità della preoccupazione
stessa e dell’impegno temporale pattuito, può rivolgersi a
questa
Agenzia che affiderà il caso a uno dei suoi impiegati che
comincerà
a mormorare frasi come: «Accidenti, che pasticcio!»,
oppure:
«Come finirà questa storia?», mentre il cliente,
dopo
la firma del contratto, non penserà più al suo cruccio.
L'Agenzia
ha inoltre una serie di attività affini, come consolare gli
infelici,
rincuorare i timidi, far decidere i dubbiosi, e via dicendo.
L’obiettivo dell’Istituto di Demenza Volontaria, di cui parla
Giovanni Papini in Gog (1931), è formare i pionieri
della
«Filomania», disciplina che persegue l’amore della pazzia
in
contrapposizione all’amore della saggezza della Filosofia, mentre
quello
dell’Agenzia di Avventure Romanzesche, fondata da uno dei soci
del
Club
dei Mestieri Stravaganti (1945) di Gilbert K. Chesterton, è
assecondare il desiderio di chi aspira a una vita ricca di emozioni.
Dietro
il versamento di una quota annuale, l’Agenzia s'impegna a circondare i
suoi clienti di avvenimenti insoliti e straordinari. Così
può
succedere che, uscendo di casa, ci si possa imbattere in uno
spazzacamino
che confusamente ci mette al corrente di un complotto contro la nostra
vita, o che prendendo una carrozza si venga condotti a una fumeria
d'oppio,
o ancora che si ricevano misteriosi telegrammi e drammatiche visite e
ci
si ritrovi all'improvviso in un vortice di avventure.
E l’elenco potrebbe continuare includendo, fra gli altri, l’Istituto
Scientifico per il Regresso Umano; la Società per la
Soppressione
della Conoscenza Inutile e per la Più Completa Cancellazione del
Passato; la Facoltà di Irrilevanza Comparata; la Camera
di Scrittura per Inoperosi.
5. In uno scritto (senza data)
intitolato Comprendre la folie,
probabile prefazione alla Encyclopédie des sciences inexates,
riflettendo sul ruolo giocato dalla follia nella nascita e
nell’evoluzione
del pensiero umano, Queneau afferma che un giorno «forse ci si
renderà
conto che il primo uomo fu una scimmia impazzita. Così,
comprendendo
la follia, approfondiremo la nostra conoscenza dell’umanità e ne
realizzeremo alcuni aspetti nascosti e misteriosi».
Lo stesso si potrebbe dire degli istituti anomali: per quanto insensati
e bislacchi, anch’essi ci aiutano a scoprire certi lati inespressi e
oscuri
dell’umanità. E poi, memori del giudizio del mercante d’arte
Ambrose
Vollard, celebre per il suo fiuto, che nel 1907 liquidava Les
Demoiselles
d’Avignon di Picasso con la perentoria sentenza: «è
l’opera
di un pazzo», non sarà fuori luogo chiedersi:
«Ma sono davvero anomali questi istituti?»
Per la versione in francese
tradotta da Catherine Mas cliccate
qui.
L'Abbaye des
Prémontrés
Pont-à-Mousson (Lorena, Francia)
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