Paolo
Albani IL
PEDOTERAPEUTA
La storia delle tecniche
terapeutiche alternative conta, per quanto ne sappiamo, un solo esempio di pedoterapeuta,
cioè di un individuo capace di trasmettere l'«energia vitale» curativa agendo
sulla parte malata di una persona attraverso l'imposizione dei piedi. È il caso di Gustavo
Falchetta, un carabiniere originario di Riomaggiore, vicino a La Spezia, andato
in pensione negli anni settanta, che fin da piccolo, nel tempo libero, esercitò
con grande passione l’insolita attività di pedoterapeuta. Falchetta scoprì di avere
delle doti benefiche nei piedi per caso, un giorno che era al mare a Viareggio
insieme a un cuginetto (quell'estate avrà avuto dodici-tredici anni). Giocando
in riva al mare, si mise a camminare a piedi nudi, avanti e indietro, sulla
schiena del cuginetto che, invece di urlare dato che Falchetta era un bambino
paffutello, disse che aveva sentito un gran calore alla schiena come se gli
avessero passato una candela accesa o un phon lungo la spina dorsale, e disse
anche che, dopo quella camminata, gli erano passati dei doloretti intercostali
che aveva da qualche giorno, forse per colpa di una frescata presa mentre
correva a dorso nudo in pineta. Naturalmente nessuno dette
importanza all'episodio che fu archiviato come “una bambinata”. Quattro mesi
dopo, però, accadde che il padre di Falchetta, maresciallo dei carabinieri a
Riomaggiore, andò una settimana in missione nel Veneto e allora Gustavo, come
faceva sempre quando il padre restava fuori per motivi di servizio, s'infilò
contento nel lettone grande dei genitori e dormì insieme alla madre. In quel periodo la donna
soffriva di una fastidiosa sciatica. Dopo aver dormito nello stesso letto con
il figlio il dolore sciatico che le partiva dal lato sinistro dell'anca e le
arrivava fino al piede sparì completamente. Il fatto è che il bambino aveva
l'abitudine di dormire su un fianco, allungato di traverso. Ogni tanto perciò
gli capitava di porre involontariamente i piedi sulla gamba sofferente della
madre la quale si accorse ben presto che il piccolo Falchetta sprigionava un
calore enorme dai piedi, un bollore intenso, penetrante e decisamente benefico
che piano piano le attenuò i dolori della sciatica, fino a farli scomparire del
tutto. Fu proprio la madre a
iniziare il piccolo Falchetta alla pedoterapia, intravedendo nelle
insospettabili qualità curative del figlio una possibile fonte di guadagno. Il «bambino-guaritore»,
come lo chiamavano a Riomaggiore, cominciò a ricevere i primi clienti a
pagamento il sabato, nel tardo pomeriggio, dopo che aveva fatto i compiti della
scuola. Si sdraiava su un lettino comprato espressamente dalla madre per quegli incontri e poggiava le estremità
delle gambe su tre cuscini di lana in modo che i piedi nudi stessero sollevati,
leggermente distanziati, e sporgessero di poco fuori dal letto. I pazienti
entravano a turno nella stanza e, sotto l'occhio vigile della madre del
Falchetta, accostavano la parte malata ai piedi del bambino, restandovi
attaccati per circa venti-trenta minuti a seconda della gravità del male. Per far fronte a certe
patologie, in particolari punti del corpo, la madre del Falchetta inventò degli
accorgimenti speciali: ad esempio se un paziente aveva male alle piante dei
piedi, preparava un altro lettino, di fronte a quello del figlio, dove il
paziente si sdraiava ponendo anche lui le gambe in alto, in modo da far aderire
le piante (malate) dei suoi piedi a quelle dei piedi del piccolo Falchetta. La
stessa posizione orizzontale, però capovolta rispetto alla precedente, doveva
assumere chi aveva problemi al cuoio capelluto. Nella sua lunga esperienza
di pedoterapeuta Falchetta si vantava di aver guarito, fra le altre malattie,
un herpes sulle labbra della bocca di una giovane suora, un mal di denti dovuto
a un'infiammazione gengivale, un'otite cronica, un abbassamento improvviso
della vista, una sinusite fonte di un'emicrania lancinante; sosteneva inoltre
di aver curato un capitano di marina genovese affetto da prostatite e un
signore di settantacinque anni che, risposatosi per la terza volta, lamentava
problemi di erezione.
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