Paolo Albani
UN SUCCESSO IMPREVEDIBILE
A due mesi dalla sua prima
apparizione, torna in libreria con
sorpresa (è lo stupore di un’anima bella?) la ristampa delle Pagine
inutili (Milano, Adriano Corbucci Editore, 2003, pp. 266, Euro
32,50),
segno di un successo editoriale che difficilmente si sarebbe
immaginato.
Prigionieri di un diffuso (mal) costume che ci porta sovente a
confinare,
entro angusti orizzonti teorici, concetti per loro natura imprendibili,
come quello di «inutilità», non sempre siamo capaci
di scandagliare a fondo i gusti del pubblico e di anticiparne le
tendenze.
Certo sembrava un’idea peregrina agli osservatori di fenomeni
culturali, anche ai più smaliziati, che una cospicua fascia di
lettori
potesse affollarsi intorno a temi francamente marginali, almeno in
apparenza,
come: il modo più efficace di sfruttare l’energia eolica
provocata
dai moscerini che si rincorrono, d’estate, in dense nuvolette; le
mnemotecniche
per ricordare la disposizione dei prodotti sugli scaffali dei
supermercati;
gli usi alternativi dei frigoriferi portatili sui ghiacciai; la
produzione
a basso costo di fiori grigi per disegnatori a carboncino.
Ma il mercato, si sa, è un giudice implacabile e come al solito
si è preso il compito e la rivincita di smentire ogni
pessimistica
aspettativa.
Strutturato in modo semplice e funzionale, al pari del suo
omologo
inverso, Pagine inutili, sottotitolato «Idee inservibili
a
portata di mano», presenta in apertura, dopo la mappa della
città
di riferimento, uno spazio riservato ai «Servizi di Pubblica
Inutilità»,
che contiene, fra le altre cose, informazioni dettagliate su:
- l’orario di
apertura e di chiusura delle autostrade;
- le targhe delle volanti dei carabinieri e della
polizia
stradale;
- i tempi di percorrenza dei treni già
partiti;
- l’ubicazione dei parcheggi potenziali;
- le strade in salita, in discesa e quelle
pianeggianti;
- i taxi fuori servizio;
- le farmacie che hanno bilance con oroscopo
multilingue;
- i ristoranti dove lavorano cameriere/i con
capelli
castani;
- la programmazione degli spettacoli nei teatri
con sipari
in muratura;
- le edicole che vendono i quotidiani della sera
della
città groenlandese di Godthåb;
- l’elenco completo dei numeri verdi non attivati.
Si prosegue con l’indice dei
prodotti e dei servizi (ferri da stiro
con la piastra concava per stirare le spalle delle giacche; autonoleggi
di vetture con due freni a mano, uno per mancini; orologi con il
vetrino
scuro antisole; impianti sanitari dipinti a trompe-l’œil; agenzie che
organizzano
colazioni di lavoro per disoccupati; ecc.), cui fa seguito, in ordine
alfabetico,
l’elenco delle categorie merceologiche, evidenziate in grassetto, dalla
A alla Z (si va dagli «Addestratori per cani non vedenti»
fino
alle «Zanzariere a maglie larghe per claustrofobi»). Al
loro
interno, poi, le singole categorie riportano, alfabeticamente disposti,
i nominativi degli operatori economici e degli inserzionisti del
capoluogo
considerato, seguiti da quelli degli altri comuni della provincia.
Fra le novità di questa ristampa vanno segnalate una
sezione
dedicata ai «Portalettere calabresi», in attività
dal
1963 fino a oggi in Italia, distinti per sesso, anno di assunzione e
appartenenza
sindacale; una «Guida ai Musei scomparsi» prima del 1998,
con
l’indicazione del prezzo del biglietto, convertito in euro, gli orari e
il giorno di chiusura settimanale, nonché i consigli per
raggiungere
il «museo scomparso» nel modo più veloce, in treno,
macchina, bus oppure a piedi; infine un «Manualetto d’istruzioni
pratiche» per chi vuole studiare il trombone in un condominio
affollato
senza far uso di materiale insonorizzante.
Il volume si chiude con un bell’inserto (22 pagine), a cura delle
Ferrovie dello Stato, in cui sono riprodotte una serie di piantine,
corredate
di foto a colori, che illustrano l’esatta dislocazione dei binari morti
nella rete ferroviaria nazionale; sotto ogni piantina sono indicati la
lunghezza, lo stato di mantenimento e il numero di pezzi usati (rotaie,
bulloni, traversine, pietrisco, respingenti) per la messa in opera dei
binari morti.
maggio 2003
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