Che i bambini siano dei terribili rompiscatole, che siano capricciosi,
egocentrici, volubili, bugiardi, accentratori, violenti, malvagi,
birbanti, diabolici, inaffidabili, sleali, imprevedibili in senso
negativo, sopraffattori, indisponenti, maleducati, assurdi, pestiferi,
testardi, ingestibili, furbetti, crudeli, opportunisti, ruffiani con i
genitori e con gli amici dei genitori, insolenti, volgari (perché ancora
non hanno censure, sostengono gli esperti), è una verità
incontrovertibile.
Parafrasando un famoso scrittore russo si può dire:
«Tutti i bambini felici (pochi) si assomigliano, ma ogni bambino cattivo
(quasi tutti) è invece cattivo a modo suo».
Si dice che i bambini sono ingenui, ispirano
tenerezza e fanno ridere. Certo, fanno ridere perché sono dei furfanti e
il riso, come sostiene Baudelaire, è satanico. Il sogghigno è tipico
dei bambini. «Franti – scrive Umberto Eco nel suo famoso elogio del
terribile bambino del libro Cuore – ride troppo: il suo ghigno non è
normale, il suo sorriso cinico è stereotipo, quasi deformante». Credo
che, in dosi e sfumature diverse, ci sia un Franti in ogni bambino.
In letteratura, le prese di posizione contro i
bambini, pedagogicamente scorrette, sono numerose. Si va dal pastore
anglicano Jonathan Swift (1667-1745), quello dei Viaggi di Gulliver, che in una Umile Proposta
(1729) suggerisce, ironicamente, di mangiare i bambini così da renderli
utili a risolvere la carestia in Irlanda, al perfido Augusto
Frassineti, autore di una violenta requisitoria contro i bambini, dagli
anni zero ai quattordici, in Tre bestemmie uguali e distinte
(1969): non basta legarli alla sedia, drogarli o chiuderli nel cesso,
inveisce Frassineti; non serve tappar loro la bocca o il sedere con il
cerotto o con la plastilina; non vale immettere corrente a alta tensione
nelle strutture metalliche di recinzione dei giardinetti e dei terreni
edificabili, né chiudere a doppia mandata l’uscio del salotto buono: Bisogna ucciderli (il corsivo è di Frassineti).
Ora la casa editrice Mattioli 1885 ristampa, a cura
di Livio Crescenzi, un volumetto con l’inequivocabile titolo Quei maledetti bambini,
scritto da Mark Twain (1835-1910), pseudonimo di Samuel Langehorne
Clemens, grande umorista e fustigatore dei costumi, cui si deve la
frase: «Nulla può resistere all’assalto di una risata».
Il volumetto contiene diversi testi di Twain; mi limito tuttavia a quello sui Blasted Children,
uscito sul «Sunday Mercury» di New York il 24 febbraio 1864. Per
vendicarsi delle malefatte di un gruppo di bambini rumorosi, piccoli
selvaggi che vivono, insieme a uno sciame di scortesi bambinaie, vicino
alla sua stanza d’albergo, il Lick House di San Francisco, Twain
(«Continuo a stupirmi di non aver ancora preso lo scalpo di uno di quei
ragazzini») avanza una serie di efficaci rimedi: ad esempio per guarire
un bambino dal morbillo basta riempirlo di tè allo zafferano,
addormentandolo con un cucchiaio da tavola di arsenico; per le febbri
cerebrali, rimuovere il cervello; per i vermi, somministrare un
pesce-gatto tre volte la settimana; per le convulsioni, immergerlo per
tutta la notte in un barile d’acqua piovana o di aceto di marca; per la
balbuzie, togliere la mandibola; per i crampi, bollirlo in una zuppiera
colma della migliore qualità di canfora.
Chi meglio di una maestra conosce i bambini? E
allora, in conclusione, lasciamo parlare una di loro, benvoluta da
tutti, bambini e genitori, paziente e sensibile. Nel diario di Rosalba
Santoro, insegnante per oltre quarant’anni, dalla metà del secolo
scorso, presso scuole materne e elementari in Abruzzo, si legge: «I
bambini hanno le guance gonfie perché sono come palloni gonfi di
egoismo. Il loro egoismo è un gas che li riempie per intero, come i
palloncini delle giostre […]. I gas non pensano a nient’altro che a loro
stessi e così i bambini, che difatti non pensano a nient’altro che alla
loro vita e a come restare per sempre il più gonfi possibili. Ma io no»
(Rosalba Santoro, Contro i bambini. Memorie di una brava maestra, il Saggiatore 2019).
Ho letto che a Lione (Francia), il 21 gennaio del
1999, hanno fondato l’AIDADE (Associazione Internazionale Degli Amici Di
Erode), i cui obiettivi (non fatevi ingannare dal titolo) non sono
cruenti, niente strage degli innocenti. L’Associazione si limita a dare
ai membri consigli pacifici per neutralizzare, in varie circostanze,
l’irruenza distruttiva dei bambini. Le iscrizioni sono gratuite.
Quei maledetti bambini
Mark Twain
A cura di Livio Crescenzi
Mattioli 1885, pagg. 128, € 10