In «Nuovo progetto» per fare il giro del mondo in 24 ore(1897)
Quinto Ogliotti [1878-1950], inventore di professione pur non avendo finito le scuole
elementari, espone un progetto il cui obiettivo è permettere a dei convogli aerei
e aerostatici di percorrere il giro del mondo in 24 ore, come fa il sole, in
linea orizzontalmente parallela all’equatore. La sua invenzione ha avuto
origine nel momento in cui Ogliotti ha scoperto che la terra gira intorno al proprio
asse compiendo un giro in 24 ore e che la sua forma è sferica. A persuaderlo di
queste verità è stato nell’anno 1889 il suo maestro Ernesto Previale che, facendogli
vedere un mappamondo, gli ha spiegato i fenomeni astronomici. Abbandonata
la scuola, e tornato a fare il contadino, pur sempre pensando all’universo, Ogliotti
racconta che un giorno nel 1890, mentre lavorava in campagna, riflettendo sul
moto rotatorio della terra e sull’immobilità del sole, pensò: il sole è fermo e
fa il giro del mondo in 24 ore, ovvero nello stesso tempo in cui la terra
compie un giro intorno a se stessa. Poi stette un momento a meditare, e gli
venne in mente che se si poteva alzare un pallone sull’atmosfera e trovare il
modo di tenerlo fermo rispetto all’atmosfera e alla terra, il pallone avrebbe
fatto il giro del mondo in 24 ore, come fa il sole, oppure nello stesso tempo
che la terra compie un giro di rotazione intorno a se stessa.
Nell’estate 1896 Ogliotti termina di comporre il suo
progetto, deciso a presentarlo all’esposizione di Torino del 1898. Poiché ha
intenzione di brevettare la sua invenzione per tutti gli stati della zona
temperata dell’emisfero boreale, si reca a Roma dal deputato Federico Garlanda
per avere dei consigli, ma questi gli spiega che il progetto è erroneo e
impossibile da eseguire. Sarebbe tale e quale, gli dice Garlanda, come se una
persona si acchiappasse con le sue proprie mani per i capelli e cercasse di
alzarsi oppure se si volesse alzare senza appoggio e attaccarsi all’aria. Ogliotti
controbatte che i suoi convogli aerei e aereostatici s’appoggiano all’aria
atmosferica che li circonda e ottengono la spinta di potenza mediante il
funzionamento delle loro eliche immerse nella stessa aria atmosferica; i
convogli se vengono animati dalla forza di spinta prodotta dal funzionamento delle
eliche che procurano loro una potenza tale da poter vincere la resistenza
dell’aria che gira insieme al globo terracqueo, resteranno fermi rispetto al
moto rotatorio della terra e viaggeranno in linea orizzontale verso ovest, con
una tale velocità da fare il giro del mondo nello stesso tempo in cui la terra
compie un giro rotatorio intorno a se stessa, cioè in 24 ore circa.
Nel marzo 1897 Ogliotti ottiene dal Ministero dell’Agricoltura,
Industria e Commercio il brevetto per l’Italia della sua invenzione e fa
pubblicare per due volte sulla Stampa
(Gazzetta Piemontese) il seguente annuncio: «Il sottoscritto Ogliotti Quinto,
concessionario di un attestato di privativa industriale in data 20 marzo 1897,
volume 85, N. 355, per una invenzione riguardante a un Convoglio aereo… è
disposto vendere i diritti d’inventore per l’estero. Dietro serie richieste
viene rimessa copia della descrizione e dei disegni». A seguito dell’annuncio, «non
mi venne nessuna richiesta», ammette deluso Ogliotti. (…)
Nel suo libro Ogliotti scrive che qualcuno dei suoi
compaesani e dei paesi vicini ha detto che la sua era una invenzione da pazzo. A
quei signori masseranesi (cioè di Masserano in provincia di Biella), Ogliotti
risponde che se si sentono capaci di contrariare e confutare il progetto della sua
invenzione, presentino pure per iscritto le loro contestazioni e disappunti,
lui sarà ben lieto di rendere conto degli eventuali errori commessi.
Domenica - Il Sole
24 Ore, 298, 28 ottobre 2012, p. 34.
Nella stessa pagina un articolo di Stefano Salis, Preziossisimi eccentrici, parla di mattoidi.
Per vedere l'intera pagina della Domenica (in pdf), con il mio pezzo e l'intervento di Salis, cliccate qui.
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Questo mio articolo su Ogliotti è citato in un interessante lavoro di Carlo Ottone, Quinto Ogliotti l'inventore, uscito su "La Rivista Biellese", anno 28, aprile 2024, pp. 47-54.
Anche Sandro Montalto ha scritto un articolo su Ogliotti: Il giro del mondo in 24 ore. Quinto Ogliotti e la rotazione della terra, uscito su "la Biblioteca di via Senato, n. 4, aprile 2024, pp. 35-42, in cui cita il mio I mattoidi italiani.
Il caso vuole - come mi scrive Carlo Ottone in una mail - che il testo
di Montalto sia uscito, come quello di Ottone, nell'Aprile 2024 e che,
entrambi, Ottone e Montalto, siano conterranei del "mattoide" di
Masserano, in provincia di Biella.
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