IL FONDATORE DELL'«ARMONISMO» Gaetano Gargiuto nasce a Casamicciola nell’isola d’Ischia il 19 aprile 1906. Autore prolifico di testi poetici, nella raccolta intitolata Il pazzo poeta (1937), divisa in cinque tempi, dedicata «a tutti coloro che hanno / un fiore di pazzia / da nutrire e custodire: / Sono i più tormentati», quasi tutte le poesie hanno come interlocutore una suora, come in questo componimento: Toglimi le scarpe Suora no no, non mi toccare ora con la mia mamma sto a parlare … E com’è dolce Suora questa voce. I pazzi son così come i bambini vedi? Non piango più ho finito e rido forte forte come un matto se no il pianto mio non m’abbandona e piango e rido e rido perché piango. Suora dammi da bere in una coppa vuota tutta l’essenza de la vita umana. Vi sono anche poesie gioiose come questa: Fior di patata anche la cuoca è morta avvelenata per averti troppo pulita e scorticata. Liolì … liolì … liolà … Liolì … liolì … liolà … Fior di zucca accanto t’è passato un astro luminoso più del sole e tu non l’hai veduto Liolì … liolì … liolà … Liolì … liolì … liolà … Io tiro in su e tu tiri a campà Larà … larà … larà … Alcune
delle raccolte di versi di Gargiuto sono dedicate a particolari soggetti: le
mamme, decantate in Poesie di mamma
(1936) che ha questo esergo: «A tutte le madri italiane / che col sangue dei
loro figli / hanno dato l’impero alla patria»; i combattenti italiani
(fascisti) in Spagna esaltati in Ai
volontari italiani combattenti in terra di Spagna (1937), e le donne cui
Gargiuto consacra Poesie alle donne
(1960).
I poeti
d’oggi, asserisce Gargiuto, non cantano più, ma rosicchiano, sono diventati dei
roditori che guazzano nelle fogne del pessimismo, si lagnano della vita e così
facendo hanno ucciso la poesia come quel tale fachiro che rinchiusosi
volontariamente in una cassa per dimostrare la sua resistenza al digiunare, ne
uscì dopo alcuni giorni cadavere. L’Armonismo
vuole invece una poesia che sollevi e non deprima, che faccia amare la vita e
non temere la morte. Una poesia sana, canora, energica e solare.
Nel 1957 Gargiuto cura un’antologia di testi poetici d’ispirazione religiosa. Bibliografia Gaetano Gargiuto, Ma che r… Dei sessi e dell’amore, E.D.I.T., Napoli, 1931; I grandi solchi. Racconti, Amoroso Editore, Napoli, 1932; A noi: sintesi in versi della storia d’Italia dal 24 maggio 1915 alla marcia su Roma, Amoroso Editore, Roma, 1933; Isola d’Ischia. Poesie, Casa Stampa, Ischia, 1934; Amore d’uomo. Liriche, Stabilimento Poligrafico Editoriale Plinio Maggi, Tripoli, 1936; Poesie di mamma, Stabilimento Poligrafico Editoriale Plinio Maggi, Tripoli, 1936 e altri. Su Gargiuto: Umberto Eco, «L’industria del genio italico», in Valerio Riva, a cura di, L’Espresso 1955-’85. 30 anni di cultura, Roma, 1985, pagg. 29-47, si veda a pag. 37. Domenica - Il Sole
24 Ore, 291, 21 ottobre 2012, p. 28.
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