Paolo Albani
IL FONDATORE DELL'«ARMONISMO»



Gaetano Gargiuto nasce a Casamicciola nell’isola d’Ischia il 19 aprile 1906. Autore prolifico di testi poetici, nella raccolta intitolata Il pazzo poeta (1937), divisa in cinque tempi, dedicata «a tutti coloro che hanno / un fiore di pazzia / da nutrire e custodire: / Sono i più tormentati», quasi tutte le poesie hanno come interlocutore una suora, come in questo componimento:

 

Toglimi le scarpe Suora

no no, non mi toccare

ora con la mia mamma sto a parlare …

E com’è dolce Suora questa voce.

 

I pazzi son così come i bambini

vedi? Non piango più ho finito

e rido forte forte come un matto

se no il pianto mio non m’abbandona

e piango e rido e rido perché piango.

 

Suora dammi da bere in una coppa vuota

tutta l’essenza de la vita umana.

 

            Vi sono anche poesie gioiose come questa:

 

Fior di patata

anche la cuoca è morta avvelenata

per averti troppo pulita e scorticata.

Liolì … liolì … liolà …

Liolì … liolì … liolà …

 

Fior di zucca

accanto t’è passato

un astro luminoso più del sole

e tu non l’hai veduto

Liolì … liolì … liolà …

Liolì … liolì … liolà …

 

Io tiro in su e tu tiri a campà

Larà … larà … larà …

 

     Alcune delle raccolte di versi di Gargiuto sono dedicate a particolari soggetti: le mamme, decantate in Poesie di mamma (1936) che ha questo esergo: «A tutte le madri italiane / che col sangue dei loro figli / hanno dato l’impero alla patria»; i combattenti italiani (fascisti) in Spagna esaltati in Ai volontari italiani combattenti in terra di Spagna (1937), e le donne cui Gargiuto consacra Poesie alle donne (1960).
   Gargiuto è il fondatore del movimento artistico letterario Armonismo, con sede a Roma in piazza Adele Zoagli Mameli, 9. Nel Manifesto, datato marzo 1954, con cui lancia il nuovo -ismo, Gargiuto scrive che l’Armonismo intende combattere la poesia come lamentìo:
«lamentìo verso Dio, verso l’umanità, verso la natura, verso la vita, verso sé stessi».

     I poeti d’oggi, asserisce Gargiuto, non cantano più, ma rosicchiano, sono diventati dei roditori che guazzano nelle fogne del pessimismo, si lagnano della vita e così facendo hanno ucciso la poesia come quel tale fachiro che rinchiusosi volontariamente in una cassa per dimostrare la sua resistenza al digiunare, ne uscì dopo alcuni giorni cadavere. L’Armonismo vuole invece una poesia che sollevi e non deprima, che faccia amare la vita e non temere la morte. Una poesia sana, canora, energica e solare.

      Nel 1957 Gargiuto cura un’antologia di testi poetici d’ispirazione religiosa.

 

Bibliografia

Gaetano Gargiuto, Ma che r… Dei sessi e dell’amore, E.D.I.T., Napoli, 1931; I grandi solchi. Racconti, Amoroso Editore, Napoli, 1932; A noi: sintesi in versi della storia d’Italia dal 24 maggio 1915 alla marcia su Roma, Amoroso Editore, Roma, 1933; Isola d’Ischia. Poesie, Casa Stampa, Ischia, 1934; Amore d’uomo. Liriche, Stabilimento Poligrafico Editoriale Plinio Maggi, Tripoli, 1936; Poesie di mamma, Stabilimento Poligrafico Editoriale Plinio Maggi, Tripoli, 1936 e altri. Su Gargiuto: Umberto Eco, «L’industria del genio italico», in Valerio Riva, a cura di, L’Espresso 1955-’85. 30 anni di cultura, Roma, 1985, pagg. 29-47, si veda a pag. 37.


Domenica - Il Sole 24 Ore, 291, 21 ottobre 2012, p. 28.
Per vedere l'intera pagina della Domenica (in pdf) cliccate qui.

Per andare o ritornare al menu delle mie collaborazioni alla Domenica de Il Sole 24 Ore cliccate qui.

Per andare alla pagina dove si parla del libro I mattoidi italiani cliccate qui.



HOME  PAGE       TèCHNE       RACCONTI      POESIA VISIVA

ENCICLOPEDIE  BIZZARRE        ESERCIZI  RICREATIVI        NEWS