Un libro incontrò un altro libro che nessuno aveva mai letto fino ad allora. Lo squadrò bene, dall'alto in basso della costola. Poi, con un'aria di sufficienza, gli disse: - Che intonso sei!

Un libro se ne stava sdraiato sul dorso a guardare il cielo brulicante di letterine luminose. D’un tratto vide cadere una letterina ed espresse un desiderio: «Mi piacerebbe avere una ristampa!»

Un libro un po’ alticcio vide una libbra e cominciò a cantare come un libretto d’opera.

Un libro a chiave si chiuse dentro un comodino per scoprire, disse, il mistero della vita.

Sporgendosi dall’ultimo ripiano di una libreria, un libro ebbe una leggera librazione al capoverso.

Un libro si eccitava sognando ogni notte una copertina diversa.

Un libro espose in modo così chiaro le proprie idee che gli altri libri presenti esclamarono: «Parli come un libro stampato!»

Un libro aveva un’idea fissa nel frontespizio: restare in bianco.

Un libro d’ore arrivò alla sera molto stanco, si sfogliò e si mise sotto la sovraccoperta.

Un libro esaurito fu rilegato d’urgenza.

Un libretto indolente e sfaccendato rispondeva sempre ai genitori, alzando le spalle: «Menabò!»

Un libro di poesia perse la licenza e andò fuori commercio.

Un libro disonesto e non corretto fu preso a bozze in faccia.

Un libro morì di un elzeviro sconosciuto.

Un libro si fece visitare da un oculista, gli era entrato un opuscolo in un occhio.

All’angolo di una strada, in atteggiamento equivoco, una plaquette fumava a piccole tirature limitate.

Giocando a filetto, un libro perse la camicia e il segnalibro.

Un libro, rimasto invenduto, la buttò in politica e disse: «Mi hanno licenziato!»

Dopo alcuni anni di matrimonio con un’appendice, un libro mise su la pancetta.

Per motivi razziali un libro legato in marocchino fu venduto a metà prezzo.

Un facsimile vide l’originale e gli disse: «T'immaginavo più magro!»

Un libro ebbe uno sconto e gli fecero subito una brossura.

Appena sotto il torchio, un libro restò a bocca aperta e disse: «Che impressione!»

Un libro galante offrì un cocktail ad una miscellanea e cercò di baciarla, ma ricevette un refuso.

Un libretto alle prime esperienze soffriva di foliazione precoce.

Un libro aveva dei gusti particolari: gli piaceva mettere il «carattere» nel recto.

A periodi una dispensa cadeva in depressione e dispensava brutti pensieri.

Un libro fu tradotto all’estero perché aveva avuto delle filigrane.

Un libro clandestino fu schedato da un conservatore intollerante, che gli prese anche le impronte.

Un cartellino appeso all’entrata di una libreria del centro diceva: «I bestiari devono restare fuori».

Un libro si pavoneggiava in pubblico e pensava di sé: «Sono proprio un best seller!»

Per strada un capolettera in libera uscita fece l’occhiello ad una rivista.

Un libro mise un annuncio economico: «AAA manuale cercasi per costruzione testo».

Un libro fu stroncato da un recensore arcigno che usò nei suoi confronti parole forti come «poco intelligente» e «privo di compendio».

Un libro fu assassinato in modo atroce: divorato in una notte, il suo scheletro venne abbandonato nella trama di un romanzo.

Un volumone oblungo, con due tomi di torace, s’invaghì di una miniatura.

Un libro del XVI secolo con il colophon di traverso, le calcografie, la pelle conciata male, il dorso rovinato, una piega morta ed altro ancora, si lamentava sempre della salute.

Un libro fuori allenamento arrivò a piè di pagina e prese fiato.

Un libro bianco perse la faccia quando si scoprì che l'avevano pagato con dei fondi neri.

Al fondo dell'ultima pagina un libro ebbe un brutto presentimento: sentì avvicinarsi la «fine».

giugno 2002

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