Stefano Salis
LIBRI IMMAGINARI,
CHE RARITÀ
IMPERDIBILI!
Qualche bibliofilo, amatore, fine collezionista si è
mai imbattuto in un libro rarissimo, riportato con tutti i crismi dal
catalogo
edito a Bologna nel 1623 intitolato e descritto come: La Minchiona,
in stil Bergamasco, con due tavole, una di noce, l'altra di sorbo,
intarsiate
di fumo di Macaroni, da M. Borthol Ciavatin, ecc.?
Probabilmente no, e non
c'è dubbio alcuno che
il primo che dovesse avvistarne una copia ne guadagnerebbe una fortuna.
Anche perché il dotto volume non esiste. È uno dei libri
immaginari
che vengono nominati nello squisito, curioso e divertente (al pari
dell'argomento
di cui tratta - e non è cosa da poco) saggio di Paolo Albani
(che
può vantare due altri ottimi libri, come un dizionario delle
lingue
fantastiche, nonché un'enciclopedia delle scienze anomale) sui
cataloghi
dei libri immaginari, contenuto nell'ultimo Oggetto libro 2001,
il puntuale e voluminoso annuario sulla bibliofilia edito da Sylvestre
Bonnard. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati, con il
regesto
completo delle aste bibliografiche dell'annata e alcuni saggi di storia
del libro sempre convincenti e curatissimi. Oltre a quello di Albani,
ricordiamo
anche quelli di Luciano Canfora e soprattutto la prefazione di Piccarda
Quilici Alessiani al recente e monumentale
Dizionario illustrato della
legatura antica e di pregio di Federico e Livio Macchi.
Domenica, supplemento culturale de Il
Sole-24 Ore, 6 ottobre 2002, p. 38.
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