pagina del sito di Paolo Albani

Camille Bloomsfied
CALVINO À LA MACHINE

testo uscito all'interno di

L'HERNE
ITALO CALVINO






La casa editrice francese L'Herne pubblica
un "Cahier" dedicato a Italo Calvino, a cura
di Christophe Mileschi e Martin Rueff.
Ci sono numerosi inediti di Calvino
e contributi di vari studiosi e scrittori, fra cui
Marco Belpoliti, Luca Baranelli, Fabio Gambaro,
Hervé Le Tellier, Gianni Celati, e tanti altri.

Il testo di Camille Bloomfield riporta
un esercizio ideato dalla stessa Bloomfield
che consiste nel trasformare, seguendo una regola,
una frase di Calvino, questa:

Scompaia dunque l’autore – questo enfant gâté
dell’inconsapevolezza – per lasciare il suo posto
a un uomo più cosciente, che saprà
che l’autore è una macchina e saprà
come questa macchina funziona.

tratta da Italo Calvino, Cibernetica e fantasmi
(Appunti sulla narrativa come processo combinatorio),
in Id., Una pietra sopra. Discorsi di letteratura
e società, Einaudi, Torino 1980, pp. 164-181,
la frase è a p. 173 dell'ed. italiana.

Si tratta quindi di "una catena calviniana"
cui hanno partecipato vari membri dell'Oplepo,
e cioè, oltre alla stessa Bloomfield, Maria Sebregondi,
Stefano Tonietto, Paolo Pergola,
Raffaele Aragona, Daniela Fabrizi, Eliana Vicari,
Elena Addomine, Astrid Poier-Bernhard.

Il mio testo, che parte dalla "transtraduction vers
l'italien" di Eliana Vicari, che ha cambiato il sesso
delle parole del testo calviniano (autore diventata "autrice",
posto "strada" e così via),
è una traduzione lipogrammatica in "a".

Étape 3. Transtraduction vers l'italien
Scompaia dunque l’autrice – quest’enfant gâtée dell’inconsapevole –
per lasciar la strada a una donna più cosciente, che saprà
che l’autrice è un marchingegno e saprà
come tale marchingegno funziona.
Eliana Vicari


Étape 4. Traduction lipogrammatique in a

Si dilegui perciò l’inventrice – quest’inerte spoiled child di ciò
che è oscuro – per dischiudere le vie possibili in soccorso
di un singolo soggetto del mondo femminile (le donne)
più edotto, che comprende che l’inventrice è qui
e sempre un congegno e conosce bene
che in fondo funge come un dispositivo.
Paolo Albani








 


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