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FUOCOfuochino


La più povera casa editrice del mondo
a cura di Afro Somenzari

Primo volume antologico
Introduzione di Gino Ruozzi
Tavole di Gianluigi Toccafondo

Viadana 2010



Scritti di:
Silvano Freddi, Ihll Bihto, Lorenza Amadasi,
Virginia Merisi, Roberto Barbolini, Tania Lorandi,
Guido Conti, Afro Somenzari, Antonio Naville,
Gianni Celati, Giuseppe Pederali, Ugo Nespolo,
Paolo Albani, Brunella Eruli, Alberto Casiraghi.
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INTRODUZIONE


FUOCOfuochino è un piccolo segno di vita di una letteratura del tutto gratuita, un omaggio alla meraviglia della scrittura. Nasce da un'intuizione di Afro Somenzari, dai suoi rapporti di amicizia, dal desiderio di riunire amici a una comune tavola letteraria. Un gesto gratuito di scrittori che hanno voluto regalare ad Afro e alla sua minuscola neonata casa editrice racconti, poesie, pensieri. Per amore della letteratura, per amore dell'amicizia, per amore di fare e di offrire qualcosa fuori dai circuiti mercantili.

La nascita di una casa editrice è sempre un miracolo, perché è il luogo attivo di un nuovo punto di vista sul mondo. FUOCOfuochino nasce a Viadana, nel cuore della Bassa accarezzata dal Po, sul confine tra Lombardia ed Emilia. È il luogo delle favole di Barzamino create da Daniele Ponchiroli, per tanti anni protagonista discreto della casa editrice Einaudi, che forse, come Barzamino, aveva «una sola idea in testa: quella di tornare a casa». Qui villeggiava, preferibilmente a settembre, Grazia Deledda maritata in Madesani. A due passi da qui, a Pomponesco, era nato e abitava Alberto Cantoni, grande viaggiatore, scrittore corsaro e umorista apprezzato da Pirandello e Bacchelli, il cui Bastianino è senz'altro il fresco antenato di Barzamino. Sulla sponda reggiana del Po, da Luzzara a Brescello, risuonano i nomi di Zavattini, Ligabue, Guareschi, di quel piccolo grande mondo in «cui basta fermarsi sulla strada a guardare una casa colonica affogata in mezzo al granturco e alla canapa, e subito nasce una storia»; tuttora, nonostante le evidenti ferite dei tempi moderni. Luoghi di storie, di narratori, di nebbie, di luci che appaiono scompaiono, segnali di viandanti, case, strade, fari, barche, osterie: fuochifuochini che suggeriscono presenze vitali, reali e fantastiche, come queste scritture fisiche e patafisiche che sono luci letterarie nate nell'autunnoinverno 2009 in margine a un ciclo di incontri di scrittori bizzarri fuori dal coro.

Gino Ruozzi

                                                                                                  
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