ESPERIENZA MUSICALE PER 70 SOLISTI Un'idea di Giuseppe Chiari Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di
Prato
Fra i 70 solisti che partecipano all'improvvisazione
libera ci sono A Giuseppe Chiari, che è in ascolto del flusso d'aria che aleggia attorno a noi e attorno a sé stesso. L'aria che è colma di voci, voci che sono la musica creata dal nostro respiro, il cui ritmo è scandito dai battiti del cuore. Chiari ci insegna ad ascoltare come S. Francesco d'Assisi ascoltava gli uccelli, e attraverso di loro riusciva a comprendere il significato dell'Universo. Nessun artista. Nessun pubblico. Nessuna gerarchia. Non dare al pubblico, ma rendere ognuno partecipe di una grande famiglia in cui ci si ascolta a vicenda e, attraverso questo ascolto, si ascolta sé stessi. Si ascolta il sussurro delle nuvole, la melodia aggressiva dei macchinari industriali, i seducenti acuti dei computer. Chiari lascia che accada. Con la sua Improvvisazione libera per n. 70 suonatori (che sono 70 ascoltatori) ci porta attraverso gli energici flussi cerebrali degli amici Fluxus, l'«happening» di Kaprow, per unirci agli Avanguardisti Russi raccolti con Majakovsky per le sue strade che diventano pennelli di pittore e nelle sue piazze che diventano tavolozze di colore. Là incontriamo Joseph Beuys nell'atto di offrire miele «come cibo per pensare», e Marcel Duchamp mentre incorona ogni mercante di sale, ogni operaio, ognuno, come artista. Anche gli artisti. Anche i musicisti. Il suono creato dalla penna che scrive queste parole è dedicato a te, Giuseppe Chiari.
Amnon
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