MICA TUTTI I FANTASMI HANNO SPIRITO! Che cos’è un fantasma? Sembra una
domanda facile, alla quale rispondere: un fantasma è lo spirito di un individuo
defunto che si manifesta dopo la sua morte. Il fenomeno in realtà è più
complesso perché esistono (per chi ci crede) vari tipi di fantasmi o ectoplasmi
a seconda delle culture e delle religioni che li hanno trattati. Ad esempio ci sono «fantasmi da infestazione» o
«elementali», legati a un luogo – il più delle volte rovine e vecchie
costruzioni – o a un oggetto, entità trasparenti e evanescenti: sono i più
diffusi; «i fantasmi dei viventi», cioè di persone avvistate in un certo luogo che
però si trovano altrove; gli «spiriti», cioè le anime dei defunti che tornano
sulla Terra per comunicare con i vivi, alcuni di essi appaiono nei sogni
(Achille rivede nel sonno l’amato Patroclo che reclama vendetta e degna
sepoltura); i «redivivi», defunti che tornano in un corpo fisico, generalmente
guidati da istinti violenti (quando il redivivo assume una forma umana che si
nutre del sangue dei vivi diventa un vampiro); i «demoni», fantasmi maligni; i
«poltergeist», folletti o spiritelli burloni; le cosiddette «apparizioni dal
letto di morte», cioè di persone che nell’istante in cui appaiono stanno morendo
o sono morte da poco; i «fantasmi di animali», alcuni dei quali mostruosi; ecc. Sono queste alcune tipologie di fantasmi classificate, fra
gli altri, dal parapsicologo inglese Peter Underwood (1923-2014), uno dei più grandi
«cacciatori di fantasmi». Una delle caratteristiche più note dei fantasmi è apparire
indossando un sudario o un lenzuolo bianchi, tant’è che alcuni scettici hanno
obiettato: ma perché, se un fantasma è lo spirito di una persona defunta, non
appare nudo? È una legittima obiezione che traggo dal suggestivo libro
della scrittrice e sceneggiatrice statunitense Lisa Morton, Fantasmi. Una storia di paura, edito da
il Saggiatore (traduzione di Carlo Braccio, pp. 243, € 24,00), che ha
intrapreso un viaggio affascinante e perturbante dal punto di vista storico,
antropologico e letterario dentro il fenomeno dei fantasmi. Dopo aver dato conto dei primi avvistamenti di fantasmi –
una delle prime tracce è nel racconto sumero di Gilgameš, personaggio di epopee
religiose mesopotamiche, risalente circa al 2000 a.C. –, la Morton conduce la
sua mappatura della presenza dei fantasmi all’interno del mondo occidentale e
orientale, in America Latina e nell’emisfero orientale. È una rassegna in cui
s’incontrano, fra gli altri, il mistico svedese Emanuel Swedenberg che sostiene
di aver ricevuto da Dio l’abilità di parlare con gli spiriti ultraterreni,
alcune clamorose storie di bufale sui fantasmi imbastite da ciarlatani,
tentativi di «materializzazione spiritica» e misurazione del peso dell’anima,
storie di ectoplasmi che emano dalla vagina di una medium e di fantasmi che
aiutano a incriminare un assassino. Dal libro della Morton si apprende che l’ideogramma cinese che
indica «fantasma» è una figura umana con una maschera sul volto, munita di zanne
e occhi sporgenti. Tutte le principali religioni cinesi celebrano la Festa dei
fantasmi affamati, spiriti di persone che hanno commesso atti malvagi in vita:
è la festività annuale con il maggior numero di partecipanti al mondo. In
Giappone si distingue tra fantasmi di chi è morto in mare, fantasmi di madri
che tornano per prendersi cura dei figli viventi, fantasmi vendicatori e altri
ancora. Molti indiani d’India credono che i fantasmi possano
entrare nel corpo di una persona approfittando di uno sbadiglio e essere
espulsi con uno starnuto. Importanti in Messico sono i Giorni dei Morti,
festività che incorporano antiche tradizioni, come quella degli Aztechi che
credevano nei fantasmi, onorando in particolare quelli di guerrieri e di donne
morte di parto. Nell’impero inca si praticavano sacrifici umani da cui avevano
origine «fantasmi custodi». Secondo alcune tribù di aborigeni australiani ogni
individuo ha sia un fantasma sia un alter ego che si manifesta poco prima della
morte. Un capitolo del libro della Morton è dedicato alla
«cattura» dei fantasmi, eseguita con ingegnosi procedimenti scientifici. Dato
che i fantasmi sono (sarebbero) composti da una specie di energia interna allo
spettro elettromagnetico, è possibile rilevare la loro presenza con appositi
misuratori di frequenze elettromagnetiche. Thomas Edison, inventore della
lampadina, cercò di costruire uno strumento in grado di metterci in contatto
con i fantasmi. L’ultimo capitolo è dedicato ai fantasmi in letteratura,
nel cinema e nella cultura popolare, dove troviamo, fra le altre cose,
riferimenti a scrittori come Horace Walpole, Ann Radcliffe, Charles Dickens e
tanti altri. Per quanto mi riguarda, una delle storie più gustose sul
fatuo mondo dei fantasmi è contenuta in ciò che – sembra – abbia detto Henry
James all’amico poeta Edmund William Gosse: «L’altra notte ho dovuto correggere
le bozze del mio racconto di fantasmi e, quando ebbi finito, ero così
spaventato che avevo paura a salire al piano superiore».
Domenica - Il Sole 24 Ore, 26 aprile 2020, p. XV.
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