POESIE VISIVE 1985-1989 Cabianca Spazio espositivo curato da Adriano Spatola Sant'Ilario d'Enza (Reggio Emilia) 28 maggio-24 giugno 1989
Oggi quest'opera si trova nell'abitazione del collezionista Carlo Palli (nella foto a destra insieme a me): HOMO LUDENS di Eugenio Miccini Il gioco, senza capacità
di invenzione, senza fantasia — lo si
sa — si riduce ad una povera tecnica, a un puro passatempo per lo
più
«terapeutico». Privato del suo fantasma, è su questo
che si avventano, sia pure in modo discreto e suadente, tutte le
industrie
del divertimento e dello spettacolo. L'homo ludens è ormai
scomparso
dalla faccia del pianeta. In tutte le professioni, anche le più
eccellenti, il gioco è un corpo separato, ha perfino i suoi
tempi
previsti e i suoi paradigmi o modalità. È, insomma,
un'ombra
di lavoro. Solamente gli artisti e i poeti, e non tutti neppure tra
loro,
giocano davvero perché inventano, usano la fantasia, in altre
parole
«creano». Sono tuttavia anch'essi riserva di caccia
dell'apparato
festaiolo del Sistema, ma ne sono almeno consapevoli e perciò
critici.
Ma ciò che li differenzia dalla massa è che tendono a una
sorta di koinè, ad unificare i tempi di una separazione.
Dico «tendono» perché non possono eludere quella
sorta
di alienazione che si patisce nel lavoro, cioè nel regno della
necessità.
Il gioco comunque non li abbandona mai; sia esso nella combinazione di
immagini, suoni, parole e pensieri, sia esso nel modo di vivere la
propria
alienazione.
***
Dalla presentazione della mostra Paolo Albani. Poesie visive
1985-1989,
Cabianca, spazio espositivo curato da Adriano Spatola, Sant'Ilario
d'Enza
(Re), 28 maggio-24 giugno 1989.
Lo scritto è stato ripubblicato in Eugenio Miccini, Poesia visiva e dintorni, Firenze, Meta, 1995, pp. 64-65. __________________________________________________________ A proposito delle mostre a Cabianca, scrive Giuseppe Cavatorta: Il testo di Cavatorta, intitolato "Scrivere significa costruire il linguaggio, non spiegarlo". La manovalanza di Adriano Spatola verso una poesia totale, è in I verbovisionari. L'altra avanguardia tra sperimentazione visiva e sonora, a cura di Fabrizio Bondi e Andrea Torre, Edizioni Engramma, Venezia, 2017, pp. 83-98, il brano riprodotto è a p. 88. Il libro contiene gli atti di un convegno tenutosi alla Scuola normale Superiore di Pisa dal 24 al 25 novembre 2016. HOME PAGE TèCHNE RACCONTI POESIA VISIVA |