NOTA BIOGRAFICA che accompagna il testo di Bravi intitolato Gli zoppicanti, n. 127 di FUOCOfuochino, la più povera casa editrice del mondo.
Prima di nascere Adrián N.
Bravi avrebbe voluto essere Paolo Albani, il Console Magnifico dell’Istituto
Patafisico Vitellianense, ma qualcuno gli ha detto che non c’era posto per
essere Paolo Albani, perché c’era già un Paolo Albani e di Paolo Albani ce ne
poteva essere solo uno; l’unico posto disponibile, gli hanno detto ad Adrián N.
Bravi, stava laggiù in Argentina, a Buenos Aires, in una vecchia casa accanto
al fiume Luján, che tra l’altro si inondava sempre, e lui, Adrián N. Bravi, ha
detto che se non c’era di meglio lo prendeva lo stesso quel posto. Dunque, con
un po’ di dispiacere è nato in quella casa e dopo vari spostamenti per la città
di Buenos Aires (si dice che durante la guerra tra l’Argentina e l’Inghilterra,
la Thatcher e tutta la corte londinese temesse che lui scendesse in trincea) si
è trasferito in Italia, a Recanati. Adesso fa il bibliotecario e ogni tanto
scrive qualche libro. In Argentina ha scritto uno, in lingua spagnola; gli
altri sono usciti in Italia, quasi tutti con l’editore Nottetempo, a parte uno
con Fernandel, un altro con l’editore EUM e un altro con Feltrinelli. L’ultimo,
del 2015, si chiama L’inondazione (edito
da Nottempo).
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