Marco Belpoliti
TROVA
IL LIBRO CHE NON C'È
Nel descrivere la sua Biblioteca
di Babele, Borges è stato perentorio:
"Ripeto: perché un libro esista, basta che sia possibile. Solo
l'impossibile
è escluso". Da cui discende che la letteratura è l'unica
realtà virtuale esistente, l'unica possibile. Perché un
libro
esista, basta pensarlo: pensare di scriverlo, e scrivere che lo si
è
pensato. Ed ecco che il libro è. Sulla base di questo principio
non c'è libro che non possa non essere scritto, nel passato come
nel futuro, poiché il libro abolisce la distinzione temporale in
entrambe le direzioni. Non solo si può essere scrittori
apocrifi,
cioè non riconosciuti, oppure falsamente attribuiti, ma anche
scrittori
anticipatari, ovvero che sono stati copiati in anticipo; c'è
sempre
qualcuno nel passato (come nel futuro), che ha pensato quello che io
penso
o lo penserà. Pensare un libro, è scriverlo. Nella
"Biblioteca
di Babele" il tempo è elastico, può essere teso o
allentato,
curvato o rettificato; in ogni caso il centro è ovunque: "La
Biblioteca
è una sfera il cui centro esatto è qualsiasi esagono, e
la
cui circonferenza è inaccessibile".
Mirabiblia. Catalogo ragionato di libri introvabili di
Paolo
Albani e Paolo della Bella (in uscita da Zanichelli, pp. 476, € 36)
contiene 1036 libri introvabili (ci sono, ma non possono essere trovati
se non lì): è il primo elenco ragionato in lingua
italiana
proveniente dalla "Biblioteca”. Ogni libro è presente con
biblioteconomica
esattezza. Autore, titolo, editore, luogo di stampa, persino numero di
pagine e formato. Ad esempio - apro a caso - La zuppa dei poveri
di Ernesto Pérez Mason misura cm 11,8 x 16,7, ha 246 pagine e il
suo costo è di 27,75 euro. L'editore ha una doppia sede: L'Avana
e Palermo e si chiama Orígines; data di edizione: 1965. Segue la
descrizione dettagliata di 19 righe in corpo 12. La fonte del libro
è
Roberto Bolaño, autore del magnifico La letteratura nazista
in
America, pubblicato presso Sellerio a Palermo nel 1998. Stando a Mirabiblia,
entrambi i volumi sono esistenti; anzi, La zuppa dei poveri
è
più esistente della Letteratura nazista in America,
continente
dove il nazismo, almeno quello storico, non c'è mai stato,
mentre
sono note le traversie dei criminali di guerra che hanno trovato
rifugio
in Argentina e negli altri stati del cono Sud. È più vero
Bolaño o Pérez Masón? Questo nessuno lo può
dire, poiché nell'ambito della biblioteca virtuale ogni cosa
è
e al tempo stesso non è.
Dalla lettura asistematica di Mirabiblia - libro che
può
essere letto solo in modo sincopato, consultato come se fosse l’I-Ching,
o le Centurie di Nostradamus, cioè aperto a caso,
più
volte al giorno o a diversi giorni o anni di distanza - si evince
quanto
segue: l) la letteratura è un sistema del tutto infondato; 2) i
libri sono variabili indipendenti (ogni libro sta a sé); 3)
è
vero anche il contrario: i libri sono delle variabili dipendentissime;
non c'è un libro che non contenga un altro libro, o più
libri;
4) la letteratura è un sistema fondato sulla biblioteconomia; 5)
la bibliografia è una scienza inesatta; 6) la letteratura
è
fondamentalmente una menzogna.
Giorgio Manganelli ha descritto in modo preciso la speciosa esistenza
dei libri: "L'opera letteraria è un artificio, un artefatto di
incerta
e ironicamente fatale destinazione. L'artificio racchiude, ad
infinitum,
altri artifici". Gli autori che hanno dedicato maggiore attenzione a
quest'arte
dell'artificio (e per ciò stesso altamente letterari) sono:
Carlo
Dossi, Umberto Eco, Vladimir Nabokov, Stanisław Lem, Fosco Maraini,
Raymond
Queneau, Maurizio Salabelle. Poi ci sono i casi particolari di Pier
Francesco
Paolini, detentore di una rubrica su il Caffè intitolata
"Equilibri"; Stefano Bartezzaghi, anche lui rubrichista di genio,
costruttore
di fantabibliografie; Georges Perec, equilibrista della bibliografia
immaginaria;
Paolo Vita-Pinzi, grande apocrifo; Ermanno Cavazzoni, giocoliere e
scrittore.
La lista sarebbe molto più lunga, poiché dovrebbe
comprendere
alcuni fool, ("Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile...
lo scrittore è anche un buffone", Giorgio Manganelli) e alcuni
mentitori
professionali (se la letteratura è una menzogna, cosa
sarà
allora la menzogna? letteratura, naturalmente). In primis:
François
Rabelais, Jonathan Swift, Edgar Allan Poe, Raymond Roussel.
Mirabiblia è costruito come un catalogo e non come
un
atlante - esiste ovviamente una geografia della menzogna letteraria - o
come una storia (senza progressione o sviluppo) o una enciclopedia
(ovvero
un perfetto "sapere circolare"). Ma si può benissimo giocare con
gli indici che sono la vera colonna vertebrale del libro: Indice
alfabetico
delle opere in catalogo (in cui soffermarsi alla ricerca di titoli: A
volte, di mattina; E dopo il sublime, cosa?; eccetera);
Riferimenti
bibliografici delle opere in catalogo (da Alcott, Louisa May fino a
Zavattini,
Cesare); Appendice comprendente bibliografie immaginarie da Rabelais a
"Gli pseudobiblia o le biblioteche immaginarie. Riferimenti
generali".
Ernesto Ragazzoni, autore del meraviglioso libro Buchi nella sabbia
e pagine invisibili, ha finalmente il posto che gli spetta; allo
stesso
modo Richard Brautigan, splendido scrittore americano, funambolo della
narrazione pop negli anni sessanta e settanta, fa bella figura con la
sua
Biblioteca degli autori sconosciuti: situata a San Francisco, al 3150
di
Sacramento Street, che non distribuisce libri ma accoglie manoscritti
che
nessun editore accetta, e solo se debitamente portati a mano dagli
autori
medesimi.
La letteratura è un esercizio solitario e vagamente onanistico,
come si evince dal catalogo provvisorio della biblioteca descritta da
Brautigan,
ma anche da Mirabiblia. Un capitolo specifico descrive anche le
riviste e i giornali introvabili. Il più interessante e
realistico
è Il quotidiano di Padre Pio, progettato da Giulio Mozzi
in perfetta assonanza con la beatificazione del frate: la raccolta
consta
di 10 numeri di 32 pagine l'una; segue descrizione.
Indispensabile per la lettura del catalogo allestito da Paolo Albani
e Paolo della Bella (è un solo autore con due cognomi o un
doppio
cognome di due autori o un doppio cognome di un solo nome?) sono i Princìpi
di letteratura inesistente di Giorgio Manganelli, pubblicati dalle
edizioni La Palude di Milano: cm 14 x 22, consta di 261 pagine.
È
un trattato sulla teoria della pubblicazione di una riga bianca. Il
libro
parte da una "Retorica della pubblicazione" (materia di studio in molte
scuole di scrittura, o almeno corso parallelo al "bello scrivere") e
una
"Teoria del non-scrivere" (materia obbligatoria nella scuola di
scrittura,
intitolata a Giorgio Manganelli, vedi all'indirizzo:
scuola-manga@univenus.it),
dove viene teorizzata la regola: "è necessario pubblicare e non
scrivere". Solo una riga bianca può soddisfare a questa esigenza
(la riga è l'unità minima, anche perché esistono
le
pagine bianche e i libri bianchi). Il punto saliente del testo consiste
nella riga bianca scritta da Manganelli nel suo trattato:
"Personalmente
considero quella riga bianca come l'unica vera riga dell'intero pezzo
che
sto scrivendo, l'unica che corrisponda con maniacale esattezza, alla
legge
di essere pubblicata ma non scritta".
Mirabiblia non è solo un libro da leggere, ma anche
da
guardare. Alessandra Barsi e Paolo della Bella hanno provveduto a
illustrare
molti dei libri introvabili con immagini di copertine, ritratti degli
autori,
frontespizi, pagine. Tutto rigorosamente falso, tutto rigorosamente
vero.
Anche questo libro è assolutamente inutile come è inutile
tutta la letteratura: "Anarchica, la letteratura è dovunque
un'utopia;
e come tale ininterrottamente si dissolve e si coagula. Come è
proprio
delle utopie, essa è infantile, irritante, sgomentevole".
P. S. Perché Mirabiblia
non contiene le opere del
più menzognero scrittore contemporaneo, Gilderoy Allock, il cui
nome si legge nelle pagine dell'altrettanto menzognero (e magnifico)
libro
di J. K. Rowling, Harry Potter e la camera dei segreti (Salani
editore):
Magicamente
io; A merenda con la morte; Guida pratica alla
trasfigurazione
per principianti; A passeggio con i lupi;
Trekking con troll;
Un
anno con lo yeti; eccetera?
Da ttL, tuttoLibritempoLibero
del 14 giugno 2003, p. 1.
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