Paolo Albani
AVVERTENZA



Elaborazione fotografica di Vanni Zani.


    Sul cancello di ferro battuto di Villa Bartoli, in località Le Ginestre, qualche chilometro fuori città, in piena campagna dove spesso vado a camminare da solo, c’è un cartello che dice letteralmente, papale papale, non quello che ci si potrebbe aspettare: ATTENTI AL CANE oppure VIETATO L’INGRESSO AGLI ESTRANEI o ancora ATTENZIONE CANCELLO AUTOMATICO, DIVIETO DI SOSTA LASCIARE LIBERO IL PASSAGGIO. Cartelli così se ne vedono tanti in giro. Sono normali. Non meravigliano.
    Il cartello plastificato che spicca sul cancello di Villa Bartoli, scritto in caratteri neri su fondo bianco, non riporta nessuno degli avvisi appena citati; nossignori, riporta invece questo messaggio sintetico, abbastanza insolito: VI AVVERTO.
    Tante volte, passando a piedi davanti a Villa Bartoli, una bella villa con una scalinata che si biforca a destra e a sinistra sul davanti, circondata da un grande parco dentro il quale s’intravedono, anche da fuori, delle panchine in pietra e una vasca, credo piena di pesci rossi come in molte ville di campagna, con una colonnina al centro che irradia spruzzi d’acqua tutt’intorno, mi è venuta voglia di suonare e chiedere al signor Bartoli (immagino si chiami così il proprietario della villa), se lo trovo in casa, o a qualche persona che abita lì – un domestico, un parente –, del perché di quel cartello strano e inquietante.
    Prima o poi lo faccio, suono e domando, impertinente, così mi levo la curiosità.
    Di che cosa siamo avvertiti? C’è qualche pericolo che non vediamo, una minaccia che ci sfugge, incombente nei pressi della villa, una trappola che possiamo far scattare a nostra insaputa, magari mettendo un piede in fallo, in un punto pericoloso, non segnalato, davanti al cancello d’ingresso?
    Che modo bizzarro di accogliere il visitatore che si avvicina alla villa: VI AVVERTO.
    Mi chiedo: VI AVVERTO di che cosa? Il fatto di lasciare in sospeso, indeterminato, l’oggetto dell’ammonimento lo rende ancor più allarmante. Poteva scrivere il signor Bartoli, o chi per lui, una frase come VI AVVERTO CHE…, e già il messaggio sarebbe stato meno inflessibile, perentorio, per quanto l’informazione resti sempre inesorabilmente sospesa nell’aria, abbia la forza espressiva di un ghirigoro incomprensibile. L’aggiunta della congiunzione “che” e dei puntini sarebbe servita comunque a mitigare la glaciale vaghezza dell’avvertenza.
    Ad ogni buon conto è un cartello che mette paura a chi non conosce il senso di quella intimidazione. Suona aggressivo, un po’ come STATE IN CAMPANA, DA UN MOMENTO ALL’ALTRO PUÒ ACCADERVI QUALCOSA DI SPIACEVOLE. Forse è proprio questo l’effetto che si vuole ottenere, gettare il visitatore nel panico, disorientarlo, farlo riflettere sul comportamento da tenere davanti al cancello di Villa Bartoli.
    Non ho mai visto un cartello del genere, da nessuna parte. L’avranno commissionato a un grafico di fiducia, un artigiano compiacente, un amico pubblicitario. Per soldi si scrive di tutto, anche insulsaggini e fesserie. Quelle due parole VI AVVERTO hanno un che di insolente, di provocatorio, nella loro impalpabile, calcolata astrattezza, che sgomenta chiunque le legga.
    Devo dare atto a chi ha ideato il cartello di essere originale, e allo stesso tempo perverso. Se lo scopo era quello di intimorire, ci è riuscito perfettamente. Forse anche il ladro più esperto e spericolato, il più attrezzato dei malviventi, di fronte a quel VI AVVERTO lasciato intenzionalmente inconcluso, suppongo avrà una reazione che lo spinge alla cautela, sarà pervaso da un attimo di perplessità, di titubanza mai provata prima di allora.
    Da parte mia, ogni volta che vedo quel cartello, passando davanti a Villa Bartoli, provo un senso di apprensione, di agitazione per un qualcosa di indefinito, di non chiaro, che può determinarsi da lì a poco, di certo un qualcosa di non edificante, di disturbante.
    È come se quel cartello, rivolto a me, alla mia singola persona, volesse farmi riflettere e inchiodarmi, smarrito, davanti al cancello di Villa Bartoli, volesse mettermi in guardia su un qualche avvenimento, una disgrazia che potrebbe accadermi, e che tuttavia non so che cos’è, e questo alla fine, quasi per un’attrazione più forte del mio lato razionale, contribuisce a rendere ancora più misterioso, impenetrabile il significato nascosto di quel VI AVVERTO.

   

luglio 2020

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