ANDERSEN
libri
& idee - scuola & biblioteca
n. 269, aprile 2010
SCRITTORI PER
RAGAZZI?
di
Paolo Albani
I generi letterari non
vanno presi alla lettera, come se
fossero
dei rigidi steccati, ma avvicinati con la giusta cautela, altrimenti
c’è
il rischio di perdersi fra le pieghe del mondo letterario. Prendiamo ad
esempio il genere della «letteratura per ragazzi».
Ci sono scrittori specializzati in questo genere, e qui niente da
eccepire,
altri invece che impropriamente sono stati considerati scrittori per
ragazzi,
ma che in realtà, specie per il fascino della loro scrittura,
non
lo sono affatto quali Carroll, Swift, Dahl, ecc., o che a torto hanno
visto
etichettata parte della loro produzione come letteratura per ragazzi,
vedi
il caso della «trilogia degli antenati» di Italo Calvino, e
altri infine che hanno scritto sporadicamente testi per ragazzi senza
però
essere degli specialisti.
Insomma forse aveva ragione quel critico che diceva che, al di
là
dei generi, la vera differenza che conta è quella - banale - fra
scrittori validi e scrittori che validi non lo sono.
Nella schiera dei non specialisti vi sono importanti scrittori
italiani del Novecento di cui spesso ci si dimentica che hanno scritto
testi per ragazzi.
In primo luogo Tommaso Landolfi. Scrittore sofisticato e in apparenza
«difficile», straordinario osservatore delle cose
quotidiane
di cui esalta gli aspetti misteriosi e paradossali, Landolfi ha scritto
- circostanza poco nota - dei brevi racconti per bambini e delle
filastrocche,
di recente riuniti nel libro Il principe infelice e altre storie
per
bambini (Adelphi 2004). Nella «Grande filastrocca negativa
con
tocco finale» si snocciola un’ampia serie di negazioni -
«Non
la bruna pentola, / non il tegamino, / non la bionda mestola, / non il
padellino, / non l’archipenzolo, / non il mortaio, non la lunga
pendola»,
ecc. - che si chiude con la classica conta: «Non manca nessuno?
Beh,
allora contiamo. / Quaranta, cinquanta, / sessanta e settanta… / La
senti
la pica che ride e dà volta?... / E uno, due, tre… / Stavolta /
Sta-vol-ta toc-ca a… / te!»
La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati,
racconto
per bambini che testimonia del profondo interesse dell’autore per le
fiabe,
dove al vile mondo della città si contrappone l’eden puro delle
montagne, fu da prima pubblicato a puntate sul Corriere dei Piccoli
e poi in un volume corredato dalle tavole a colori dello stesso
Buzzati.
Di Storiette, anche «tascabili», per l’infanzia, dove i
maiali sognano di essere cavalli, le carote invidiano le cipolle e gli
scorpioni fanno gare di bellezza con i ragni, è autore Luigi
Malerba
cui si deve anche la serie delle Millemosche scritta insieme a
Tonino
Guerra. Quasi tutti i libri per ragazzi di Malerba sono illustrati dal
fido Adriano Zannino. Esilaranti anche le storielle che hanno per
protagoniste Le galline pensierose. Prendendo spunto dai
pensieri
strampalati
delle galline, sospesi - come scrive Calvino - nel vuoto del nonsenso e
la vertigine metafisica degli apologhi zen, Malerba esplora l’animo
umano
nei suoi inesauribili aspetti gallinacei.
Andersen, libri
&
idee - scuola & biblioteca, n. 269, aprile 2010, p. 52.
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