PER SENTITO DIRE FUOCOfuochino, Viadana, 2011 [Introduzione di Paolo Albani]
Non ricordo bene dove l’ho
sentito, forse alla radio (che spesso e volentieri ascolto in
macchina), ma ho sentito una volta che uno studioso americano, o forse
francese o di altra nazionalità, non ricordo bene, ha detto che
quasi l’80% di quello che diciamo durante una conversazione lo diciamo
di solito per sentito dire. Non per conoscenza diretta, non per
esperienza vissuta o ricerca personale. Ma per sentito dire. Che non
è poco, accipicchia, l’80% di una conversazione. Se i risultati
di questa indagine fossero veri, allora ne potremmo dedurre che siamo
un po’ tutti contagiati dal morbo del «sentitodireismo».
C’è stato un tale, un magistrato giansenista e conservatore di
biblioteca, di cui non ricordo bene il nome, mi sembra si chiamasse
Jean-Baptiste Pérès, che nel 1827 ha scritto un libro (da
noi l’ha pubblicato Sellerio) per dimostrare seriamente che Napoleone
Bonaparte non era mai esistito, che l’imperatore francese era un
«essere immaginario», e che alla fine della storia tutto
quello che si sapeva di lui era solo per sentito dire, ma che non c’era
uno straccio di prova della sua esistenza (anche i documenti firmati da
lui, da Napoleone Bonaparte, offrivano il fianco all’ipotesi - forte,
d’accordo, ma plausibile - di essere falsi). Ecco, tutto ciò per
dire quanto sia importante nella dinamica dei rapporti interpersonali
il sentito dire.____________________________________
HOME PAGE TèCHNE RACCONTI POESIA VISIVA |