Giampaolo Dossena
OSSIMORO
NASCOSTO
Gioco con le parole. Si accostano
due parole all'interno delle
quali
se ne nascondono altre due, più brevi, che costituiscono un
ossimoro.
Il gioco dell'ossimoro nascosto è stato inventato da Paolo
Albani
nel 1987.
Il principio è quello del tremare/tre-mare; ma, una volta
tagliata
in due o più fette ciascuna delle parole in gioco, se ne prende
in considerazione una sola fetta, come nelle pseudosciarade.
Se le due parole in gioco vengono tagliate in due fette, i casi sono
quattro:
• Ax + yB «ambienti
esterni»: ambi/terni
• xA + By «pesanti empiastri»: santi/empi
• xA + yB «albatro implume»: atro/lume
• Ax + By «tremila sudicioni»: tremi/sudi.
Nel caso xA + By rientra
«ossimoro nascosto»:
moro/nasco.
Se si ha taglio in tre fette della prima parola o della seconda o di
entrambe si aggiungono cinque possibilità:
• Ax/yBz «pratica
sportiva»: prati/orti
• xAy/Bz «spiedini di gamberoni»: piedi/gambe
• xAy/zBk «nazione onnipotente»: zio/nipote
• xAy/zB «sfarfallano al margine»: falla/argine
• xA/yBz «primario assillante»: Mario/Silla.
Lo stesso Paolo Albani ha scritto
un libro intitolato Le
svagate
stagioni, costituito da quaranta poesie in forma simile a quella
del
haiku: ogni verso contiene una coppia di parole che formano ossimoro
nascosto.
Due esempi:
Quisquilie nella landa
dormono panciuti
i passeri sui filari.
(Gli ossimori nascosti sono:
qui/là, mono/pan-,
seri/ilari).
Un silenzio onnipotente
sommerge i sentimenti
delle ginestre in sottoveste.
(Gli ossimori nascosti sono:
zio/nipote, somme/ime,
est/ovest).
Paolo Albani ama soluzioni
sofisticate e ricorre ad altre
lingue: «clamore
riflesso»: more/less (inglese "più/meno");
«s'apparta
astutamente»: parta/tuta (esperanto:
«parziale/intero»).
Non è necessario che i due termini siano contraddittorii (nella
sfumatura di significato che evidenziamo alla voce contrario), basta
che
sia evidente una correlazione elastica, più o meno divaricante,
come nel gioco del pescegatto.
È gradevole che il gioco funzioni solo all’occhio
(«elettore
scomodo»: letto/comò; «parodia amara»:
odia/ama;
e il già citato «passeri sui filari»: seri/ilari).
Il mio lettore Giuliano Giunchi ha osservato che i due termini
dell'ossimoro
possono stare nascosti all'interno di una parola. Le combinazioni
possibili
sono 7: con «qui» e «lì» per esempio liquidi,
quintali, deliqui, equinoziali, aquilino,
quisquilie, soliloquio;
parole senza residui: sino, stava, vasta, foratura.
Senza residui anche «ossimori», ossi/mori, per chi pensa
alla
bandiera dei pirati, il Jolly Roger con gli ossi bianchi (le ossa
bianche).
Estrema finezza, gli ossimori nascosti doppi: «alloggiare
cantinieri»:
oggi/ieri, giare/tini.
L'anagramma di «ossimori nascosti» è assiomi
scontrosi.
Voce della Enciclopedia
dei giochi,
Torino, Utet,
1999, vol. II, pp. 847-848.
_________________________________________________________________
HOME
PAGE TèCHNE
RACCONTI
POESIA
VISIVA
ENCICLOPEDIE
BIZZARRE ESERCIZI
RICREATIVI NEWS
|